La III Sezione Civile della Corte di Cassazione, nell’ordinanza 15 settembre 2021, n.24904 ha precisato che è onere gravante sulla società di gestione del servizio idrico integrato, di informare l’utente sulla presenza di consumi anomali. Federcontribuenti: “pietra miliare per i diritti dei consumatori obbligati al monopolio della società fornitrice di acqua”.
Una bolletta dell’acqua del valore anomalo, 4 volte la somma di media pagata, veniva portata dinanzi al giudice di Pace il quale condannava la società di gestione a pagare, in favore dell’attrice, l’importo di Euro 3.312,10, oltre accessori. La teoria di Federcontribuenti è quindi giusta: “se all’improvviso il gestore del servizio idrico invia bollette con somme esorbitanti, anche 4 volte superiori alla media pagata, con consumi che di colpo schizzano senza alcuna spiegazione, è il gestore il responsabile e non il consumatore”.
Cosa dice la Cassazione?
- L’invio della fattura priva di segnalazione del carattere anomalo dei consumi. Secondo i giudici ermellini i colleghi di merito, richiamando gli obblighi di correttezza e buona fede gravanti sulle parti del contratto di somministrazione idrica, ha affermato che il semplice invio di una fattura commerciale relativa ai consumi anomali registrati, a distanza di oltre due mesi dalla rilevazione degli stessi e senza alcuna espressa segnalazione del loro carattere anomalo, non consente di ritenere correttamente adempiuto l’obbligo previsto per l’azienda fornitrice dalla Carta del Servizio Idrico Integrato -.
A chi spetta l’onere di verificare la funzionalità dell’impianto?
- L’adempimento o meno dell’utente all’onere di verificare il regolare funzionamento dell’impianto e del contatore, nonché di effettuare l’autolettura, non esclude, di per sé, la sussistenza dell’inadempimento dell’azienda somministrante al proprio (distinto) obbligo di segnalazione dei consumi anomali, con conseguente diritto dell’utente, in caso di omissione, al risarcimento del danno –.
Cosa devono fare i consumatori raggiunti da bollette dell’acqua esorbitanti?
“Rivolgersi sempre ad una associazione per i diritti dei consumatori e dei contribuenti per far valere i propri diritti, il proprio risparmio e contrastare una fenomelogia che vuole l’acqua più cara dello champagne”