Sul Corriere della Sera del 29 gennaio 2013 è comparso questo articolo:
“L’attrice e modella cinese Dong Mei Xiao, nota per la sua partecipazione negli anni scorsi a programmi televisivi di successo, è stata condannata martedì 29 gennaio a 3 anni e 4 mesi di reclusione per riciclaggio. La sentenza è stata pronunciata dal gup Barbara Callari che dalla stessa accusa ha assolto altri 3 congiunti di Dong Mei, tutti irreperibili o latitanti. La modella, 43 anni, era stata arrestata nell’agosto 2011 – insieme al marito, il commercialista Federico Di Lauro – a bordo del suo yacht, mentre si trovava in vacanza a Ponza. I fatti contestati risalgono proprio al 2011: Dong Mei finì agli arresti perchè con il marito – che per essere processato ha scelto il rito ordinario – era sospettata di aver riciclato 403 mila euro, una somma ricavata da un credito Iva sottratto ai veri creditori. L’indagine che portò agli arresti delle coppia era stata condotta dalla Guardia di Finanza su incarico del pm Stefano Rocco Fava, che aveva aperto il fascicolo sull’ingente somma sottratta, secondo l’accusa, ad una società fallita. Il pubblico ministero Rocco Fava a conclusione del processo aveva chiesto per Dong Mei 3 anni e 10 mesi di reclusione mentre pene superiori ai 3 anni erano state chieste anche per le persone poi assolte.”.
La rapidità delle indagini.
Dong Mei Xiao per il solo reato di riciclaggio – compiuto nel 2011 – è andata in galera nello stesso anno ed è stata condannata nel gennaio 2013.
Nessuno dei dirigenti del Gruppo Banco Desio – per i reati compiuti nel 2007 e 2008 – ha mai varcato le patrie galere. Solo a causa di due pazzi visionari che rispondono al nome di Enrico e Luca Ceci le indagini preliminari del PM Giuseppe Cascini sono state chiuse (se così si può dire) alla fine di luglio del 2011 e, dopo quasi due anni, il 19 aprile del 2013 forse un GUP del Tribunale di Roma riuscirà a celebrare validamente l’udienza preliminare. Nessuno degli indagati del Gruppo Banco Desio è mai stato interrogato dagli inquirenti e nell’unica giornata di perquisizioni un tale Giancarlo Coraggio – oggi Presidente del Consiglio di Stato – si è presentato di buon mattino, esibendo le proprie credenziali di gran commis di Stato, a casa del cognato Renato Caprile per assistere spiritualmente i ragazzi della Polizia Giudiziaria che stavano timidamente iniziando a perquisire.
La gravità delle imputazioni.
Dong Mei Xiao attrice e modella cinese è chiaramente un’esperta di alta finanza e, date le sue approfondite conoscenze della legislazione Italiana e della lingua del Bel Paese, andava certamente trattata con particolare durezza per avere probabilmente seguito le istruzioni impartite dal marito commercialista.
I dirigenti del Gruppo Banco Desio e due Banche del Gruppo, essendo specificatamente esperti di finanza internazionale ma avendo chiaramente interessi preminenti nel cinema e nella moda, non potevano certo rendersi conto di ciò che stavano facendo da anni in modo apparentemente strutturato perlomeno in Italia, Svizzera e Lussemburgo.
Tra i reati compiuti da Dong Mei Xiao e quelli compiuti da tali manager e da tali aziende, non c’è paragone: il reato compiuto da Dong Mei Xiao è nettamente più grave di quelli compiuti dal gruppo bancario Italiano prestato alla finanza, ma con interessi preminenti nel mondo del cinema e della moda. Non si vorrà certo equiparare la gravità del reato commesso dalla nota esperta cinese di finanza con i lievi reati commessi dai manager del Banco Desio – anche quando sapevano di essere intercettati – e di seguito sinteticamente riportati: associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio con l’aggravante della transnazionalità del reato, concorso in dichiarazione fraudolenta mediante altri artifizi, concorso in appropriazione indebita con le aggravanti del danno patrimoniale allo Stato e dell’abuso di relazioni di ufficio.
Mentre dunque l’ignaro amministratore delegato di Banco Desio Lazio – Renato Caprile cognato di Giancarlo Coraggio – si trovava a sua insaputa ad organizzare 5 tipologie di reati per aiutare la clientela di Banco Desio a riciclare quantità industriali di denaro (decine di milioni di euro), quella delinquente di cinese ha addirittura riciclato 403.000 euro utilizzando la nota tecnica finanziaria delle ombre cinesi.
Gli artifizi finanziari per riciclare il denaro.
L’astruso artifizio finanziario della modella e attrice Dong Mei Xiao è consistito addirittura nella sottrazione ai veri creditori di una somma di 403.000 euro ricavata da un credito Iva. Di ben più basso livello sono state invece le 5 tipologie di reato contestate ai modelli ed attori che a tempo perso facevano anche i manager per Banco Desio:
a) “Dirigenti e dipendenti del Banco Desio si muovevano personalmente per raccogliere contanti in tutta Italia (soprattutto a Roma, Milano, Firenze e Modena) e portarli in una filiale di Lugano della Banca dove venivano depositati su conti cifrati;
b) “Al fine di limitare la circolazione del contante era stato inventato un sistema di «compensazione». Il denaro infatti solo di rado varcava materialmente la frontiera. Chi voleva trasferire le somme le consegnava personalmente al funzionario di banca che, a sua volta, le metteva a disposizione di altri clienti bisognosi di denaro liquido da spendere in Italia. Qualche giorno dopo, le operazioni venivano registrate presso la banca estera, a credito e a debito a seconda dei casi e per i contanti movimentati”;
c) “Il ricorso a società fantasma nei paradisi fiscali, costituite tramite fiduciarie in Svizzera e in Lussemburgo, che venivano utilizzate sia per l’emissione di fatture false relative a finte consulenze allo scopo di trasferire all’estero denaro solo formalmente giustificato dalle fatture, sia per realizzare, a favore dei clienti più ricchi, tra cui anche i titolari di una nota clinica privata di Roma, un sistema complesso di cartolarizzazione dei crediti”.
d) “L’imprenditore italiano che voleva portare fondi neri all’esteroli cedeva ad una società di cartolarizzazione complice un ingente portafoglio di crediti nei confronti di clienti sicuramente solvibili, in particolare enti pubblici”.
e) “Il cambio, in totale anonimato, di valuta estera e la messa a disposizione, presso le filiali italiane del gruppo, di cassette di sicurezza, dove i clienti potevano parcheggiare le mazzette di contanti, senza il rischio di segnalazioni, prima che fossero raccolti dallo spallone di turno e trasferiti in Svizzera”.
L’accanimento giudiziario.
Il PM Giuseppe Cascini ed il Tribunale di Roma si sono letteralmente accaniti contro ignari manager di Banco Desio sottratti alle loro attività primarie (moda e cinema): basti pensare che il povero Renato Caprile è stato costretto a patteggiare due anni e 10 mesi di carcere. Blanda pare ai più invece l’azione dei magistrati romani nei confronti della Dong Mei Xiao.
Sui giornali Italiani non comparirà invece mai il seguente articolo:
“Mentre il Palazzo di Giustizia di Roma non si è comportato con sufficiente durezza con la modella Dong Mei Xiao, mettendola prima in galera e poi appioppandole 3 anni e 4 mesi di carcere, a fronte di un riciclaggio di 403.000 euro sottratto a vari creditori, troppo duramente invece il medesimo Palazzo si è comportato e si sta comportando nello scandalo Banco Desio.
Pur essendo garantisti, riteniamo che occorrerebbe prendere esempio dalla famosa pubblicità che il tecnico della Roma ha fatto per la Volkswagen. Proprio per questo motivo incitiamo il Tribunale di Roma ad essere d’ora in poi più severo con la modella cinese pronunciando – con la decisione di Zeman – il fatidico incitamento romanesco: DAJE!”.