Roma, 05 Dicembre 2025 – Federcontribuenti lancia un grido d’allarme e un appello perentorio al Governo e al Parlamento: È imperativo interrompere immediatamente l’invio di fondi destinati a sostenere lo sforzo bellico in Ucraina, una spesa colossale che sta drenando risorse vitali per la Nazione a discapito dei cittadini e delle imprese.
Il Costo Proibitivo della Guerra per i Contribuenti Italiani
Ad oggi, l’Italia ha già contribuito con oltre 1,2 miliardi di euro diretti a sostegno dell’Ucraina. Ma la prospettiva per i prossimi anni è drammatica. Secondo le stime di Federcontribuenti, il costo per i contribuenti italiani rischia di superare i 22 miliardi di euro nel biennio 2025-2026:
Queste cifre sono legate a una combinazione di spese per la NATO, aiuti stanziati dall’Unione Europea e contributi bilaterali. Si tratta di una massa di denaro che, secondo l’associazione, andrebbe urgentemente riallocata per affrontare le emergenze interne.
Il Paradosso: Miliardi all’Estero mentre l’Italia Crolla
La denuncia di Federcontribuenti si concentra su un paradosso insostenibile: mentre si trovano miliardi di euro per una guerra che non è nostra, il tessuto sociale ed economico italiano sta collassando.
Sanità, Scuola e Famiglie: Le Priorità Dimenticate
Sanità Pubblica al Collasso: Il sistema sanitario nazionale sta vivendo una crisi senza precedenti. Quattro milioni di italiani sono costretti a rinunciare alle cure mediche a causa dei costi proibitivi o delle liste d’attesa interminabili. I fondi per la sanità vengono tagliati, ma la guerra non aspetta.
Edifici Scolastici a Rischio: La sicurezza dei nostri studenti non è più garantita. Oltre il 40% degli edifici scolastici necessita di interventi urgenti e indifferibili di manutenzione e messa in sicurezza.
Povertà Dilagante: La crisi economica sta strangolando le famiglie. Una famiglia su dieci vive ormai sotto la soglia di povertà relativa, un dato che evidenzia la necessità di investimenti diretti nel welfare e nel sostegno al reddito.
Crisi d’Impresa: Oltre 100.000 Attività Spazzate Via
Il mondo produttivo italiano è in ginocchio, e i dati lo confermano impietosamente.
Secondo i recenti allarmi di Infocamere, nei primi nove mesi del 2025, oltre 100.000 imprese hanno chiuso i battenti. Questa ecatombe aziendale è il risultato diretto della mancanza di liquidità, dell’eccessiva burocrazia, di un accesso al credito reso sempre più difficile e di una pressione fiscale insostenibile, che agiscono come una tenaglia mortale sulla spina dorsale dell’economia italiana.
Mentre l’Italia investe in un conflitto estero, il suo tessuto economico viene distrutto. Quei 22 miliardi di euro che rischiamo di stanziare per la guerra potrebbero, se indirizzati qui, salvare decine di migliaia di posti di lavoro e rilanciare settori in crisi profonda. La scelta è tra la guerra e il lavoro. Federcontribuenti ha scelto: Prima l’Italia, prima il Lavoro.
La Richiesta Finale: Sovranità e Benessere Nazionale
Federcontribuenti esorta il Governo e il Parlamento a un immediato cambio di rotta. Le risorse finanziarie della Nazione devono essere destinate alla risoluzione dei problemi interni che affliggono milioni di italiani.
Federcontribuenti è chiara: “Si tagliano i fondi al welfare, alle famiglie, al lavoro e alla sicurezza, ma si trovano miliardi per sostenere un conflitto internazionale. Questo è inaccettabile e profondamente immorale. Non siamo abituati alla guerra, né vogliamo abituarci. La nostra priorità assoluta è la dignità sociale ed economica dei cittadini italiani.”
È tempo di dire NO all’abitudine alla guerra e SÌ alla dignità sociale ed economica degli italiani. La tutela dei contribuenti e il benessere del Paese non possono più attendere.
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