Roma, 26 ago. – Famiglie e piccole imprese sempre più escluse dal credito bancario, mentre l’usura trova terreno fertile. È l’allarme lanciato da Federcontribuenti, che punta il dito contro il sistema bancario italiano, accusato di aver alzato “un muro davanti a chi chiede mutui, prestiti o semplicemente un po’ di liquidità” per andare avanti.
“Quando le banche non prestano più, le famiglie e le PMI disperate finiscono in trappole peggiori. L’usura si insinua dove lo Stato si ritira”, avverte l’associazione. I numeri fotografano una situazione allarmante.
Il paradosso dei profitti bancari e l’accesso al credito
Mentre il governo celebra gli extra profitti bancari, presentandoli come un segno di forza economica, una realtà ben diversa si sta manifestando per cittadini e imprese. Le stesse istituzioni che registrano bilanci da record grazie all’aumento dei tassi di interesse stanno contemporaneamente adottando una politica di estrema cautela nella concessione del credito.
Questo crea un paradosso preoccupante: le banche, pur essendo più redditizie che mai, diventano sempre meno propense a sostenere l’economia reale. L’accesso a prestiti e mutui si fa sempre più difficile, con criteri di valutazione del rischio che diventano quasi inaccessibili. Se da un lato si premiano i bilanci, dall’altro si soffoca la crescita, negando liquidità a chi ne ha più bisogno per investire, innovare o semplicemente sopravvivere. In questo contesto, l’entusiasmo per i profitti bancari suona come una nota stonata, specialmente per chi vede le porte del credito chiudersi in faccia al primo segnale di difficoltà.
La situazione attuale e le richieste di Federcontribuenti
Secondo la Cgia di Mestre, quasi 118.000 imprese sono oggi segnalate alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia: aziende tagliate fuori dai circuiti finanziari legali. A pagare il prezzo più alto è il Sud, con un terzo delle realtà produttive in sofferenza, mentre i capitali accumulati dall’usura vengono reinvestiti soprattutto al Nord, dove la criminalità organizzata ha imparato a muoversi con strumenti tipici della finanza.
Neppure i nuclei familiari se la cavano meglio: la Fondazione Antiusura Scialuppa Crt stima che oltre 2 milioni di famiglie siano oggi esposte al rischio usura. E basta un solo punto percentuale in più di inflazione per far precipitare altre 100.000 famiglie nella trappola della povertà estrema. In questo preoccupante scenario, Federcontribuenti chiede un intervento immediato al MEF e a Bankitalia. Le proposte vanno dall’istituzione di un fondo pubblico di garanzia per chi non è bancabile, alla trasparenza sui criteri con cui le banche escludono i clienti, fino al rafforzamento dei servizi antiusura e delle segnalazioni anonime.
“Un Paese che lascia soli i suoi contribuenti in difficoltà è un Paese che alimenta illegalità e sofferenza”, conclude l’associazione.
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