ROMA, 20 novembre 2025 – Federcontribuenti ha riscontrato negli ultimi 20 giorni un aumento delle segnalazioni pervenute da aziende socie ma anche da parte di Studio di Commercialisti ( in diverse aree geografiche del paese ), circa non poche difficoltà di aziende di nuova fondazione che aziende già attive e sia di capitali che di persone.
Federcontribuenti è pronità a lanciare l’allarme denunciando con forza il possibile reiterato comportamento omissivo di vari istituti di credito, rilevanti sia regionalmente che a livello nazionale, che parrebbe stiano sistematicamente rifiutando o ritardando in modo ingiustificato l’apertura di conti correnti a società.
Il problema non risiede in un semplice diniego, ma in una vera e propria omissione di trasparenza e tempestività.
Se si tratterà di Omissione pianificata si avrà il rischio di paralizzare l’Economia
“I motivi del rifiuto, quando vengono forniti, sono vaghi, fuorvianti e, nella maggior parte dei casi, non vengono affatto comunicati per iscritto,” dichiara Stefano Vergani, DG della Federcontribuenti commentando i dati emersi dalla rilevazione statistica emersa. “Questo ‘veto silenzioso’ sta generando rilevanti disagi operativi e amministrativi, impedendo di fatto l’avvio regolare delle attività, bloccando l’adempimento di obblighi fiscali e rendendo impossibile la sottoscrizione di contratti essenziali oltre ad avere un impatto sociale verso la pianificazione delle assunzioni dei collaboratori.”
“ È un paradosso che non è tollerabile: un’azienda “ ribadisce il Direttore Generale “ pur essendo legalmente costituita e in piena regola, è di fatto impossibilitata a operare, pagare fornitori e dipendenti versare imposte o ricevere finanziamenti. Questo ritardo che accerteremo presto nelle sedi opportune si pone in netto contrasto con i principi di correttezza e buona fede che dovrebbero regolare i rapporti tra banche e clientela. A breve si proporrà un confronto con ABI che nel passato si è dimostrata volenterosa e disponibile a studiare possibili miglioramenti dei rapporti in modo civile e nel rispetto dell’autonomia delle 2 istituzione
La Bancarizzazione Negata: Direttori Trasformati in “Passa-Carte”.
Il tutto con un aumento irreversibile delle chiusure degli sportelli una digitalizzazione irrefrenabile ed i molti problemi legati alla mancata sicurezza nella gestione delle applicazioni software ( sempre più oggetto di hackeraggio ) che fanno rimpiangere – soprattutto nelle persone più anziane e poco informatizzate difficilmente informatizzabili i direttori di un tempo che erano figure chiave, ridotte a semplici “passa-carte” verso uffici centrali spesso incapaci di prendere decisioni.
La Via Europea: L’Italia Resta al Palo
“Alla prima incertezza, invece di trovare una soluzione e supportare il tessuto imprenditoriale che deve correre con mercati sempre più veloci, la risposta è un netto e immotivato NO! Che dimostra una preoccupante assenza di assunzione di responsabilità e una gravissima disattenzione verso l’economia reale” Continua Vergani “ aumentando il rischio di un PIL ancora più al rallentatore ed una previsione generale di crescita ben inferiore allo 0,45 annunciato nei giorni scorsi e lo 0,6% del 2026 “
Federcontribuenti sottolinea come l’Italia sia gravemente indietro rispetto ad altri Paesi europei in termini di tutela e diritto.
· Francia: Vige un “diritto al conto” generalizzato, sebbene con cautele.
· Belgio: Esiste un “conto di base business” che le banche sistemiche sono obbligate ad aprire a professionisti e aziende che abbiano ricevuto un rifiuto da almeno tre istituti diversi.
In Italia, il “conto di base” esiste (previsto dal D.L. 1/2012 e attuato con D.M. 3/5/2017) ma è pensato prevalentemente per le persone fisiche a basso reddito o socialmente svantaggiate, lasciando scoperta la necessità delle imprese in fase di start-up, in particolare quelle che per legge sono obbligate ad avere un conto dedicato (come le Società di Capitali e le Società di Persone con fatturato sopra i 400.000 €).
L’Appello al Governo e alle Istituzioni
Federcontribuenti lancia un appello urgente affinché gli stakeholder e tra loro il Governo e le Autorità di Vigilanza (Banca d’Italia) intervengano con misure concrete e immediate laddove confermate carenze di trasparenza.
Federcontribuenti chiede che venga adempiuto l’obbligo di motivazione scritta ed in tempi certi in caso di diniego e la creazione di un ‘Conto di Base Aziendale’ per garantire il diritto fondamentale ad operare e a pagare le imposte, elemento essenziale per la sopravvivenza di ogni nuova attività.
Federcontribuenti continuerà a monitorare la situazione e valuterà ogni azione legale necessaria per tutelare i diritti delle imprese penalizzate ampliando il proprio ufficio studi per la raccolta e segmentazione delle segnalazioni con l’augurio di non essere costretti a pubblicare la lista degli istituti di credito che rifiuteranno l’apertura del conto omettendo di rilasciare una comunicazione formale con le motivazioni del diniego, riprendendo lo spunto del ‘diritto al conto di base’ dal Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 3 maggio
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