Roma, 17 novembre 2025 – La ricostruzione nelle aree del Centro Italia colpite dal sisma del 2016 è alla mercé della Legge di Bilancio. Federcontribuenti lancia l’ultima, disperata, denuncia: la mancata proroga delle misure di cessione del credito e sconto in fattura legate al Superbonus bloccherà oltre 5.000 cantieri, condannando intere comunità a un’emergenza senza fine.
Un Onere Sulla Spalla dei Dannati: Famiglie e Imprese Distrutte
L’interruzione delle agevolazioni è un atto che va oltre la semplice norma finanziaria; è un tradimento delle promesse fatte a un territorio martoriato.
“Senza un intervento immediato – tuona il presidente di Federcontribuenti, Marco Paccagnella – 1,3 miliardi di euro di costi non coperti ricadranno sulle spalle di famiglie già sfiancate da quasi un decennio di disagi, ritardi cronici e incertezze normative. Non si tratta di una questione di edilizia, ma di giustizia sociale. Le persone che hanno già perso tutto non possono essere costrette a indebitarsi per ricostruire la propria casa.”
Il blocco è destinato a paralizzare migliaia di micro e piccole imprese locali che, dopo anni di attesa, hanno investito risorse e fiducia nel processo di ricostruzione. L’interruzione dei lavori significherebbe il fallimento di un’intera filiera produttiva e un’ulteriore emorragia di posti di lavoro nei territori già depressi dal sisma.
La Proposta Scelta: Il Paradosso Etico dello Stato
Di fronte a una cifra di 1,3 miliardi di euro, Federcontribuenti smaschera il paradosso delle priorità nazionali.
L’associazione propone di tagliare e destinare immediatamente solo il 2% del budget previsto per gli armamenti nel 2026 per coprire l’onere e sbloccare i cantieri sismici.
Il calcolo è impietoso: mentre lo Stato si prepara a stanziare somme crescenti per l’adeguamento militare – in linea con gli impegni NATO – si rifiuta di trovare una copertura minima per l’emergenza interna.
“È una scelta di coscienza e di priorità nazionale: investire nell’arsenale militare o completare la ricostruzione, restituendo la vita a migliaia di cittadini? La cifra è irrisoria rispetto al totale della spesa per la Difesa, ma è vitale per chi vive ancora nelle casette provvisorie. Chiediamo al Governo di dimostrare di avere una priorità: il popolo italiano. Il 2% non cambia la politica estera, ma salva l’esistenza delle nostre comunità.”
Federcontribuenti esige che il Governo e il Parlamento intervengano con la massima urgenza, modificando il testo della Manovra per porre la ricostruzione post-sisma come priorità assoluta e non negoziabile.
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