Una guida pratica pubblicata da Monica Mandico e Pasquale Capaldo, a supporto di imprenditori, professionisti e operatori del settore
La complessa situazione economica e geopolitica degli ultimi anni ha determinato un contesto di forte instabilità che non risparmia nessun settore produttivo. Anche realtà consolidate e strutturate stanno affrontando momenti difficili, tra calo della domanda, aumento dei costi, contrazione dei margini e nuove sfide tecnologiche. Il settore della moda, ad esempio, vive una crisi profonda che colpisce anche i marchi del lusso, spesso considerati immuni dalle oscillazioni economiche. L’edilizia sta lentamente tentando di rimettersi in piedi dopo l’onda lunga e irregolare delle misure agevolative legate ai bonus e superbonus, che hanno dapprima innescato una crescita fuori scala e poi lasciato dietro di sé una lunga scia di incertezze normative e crediti incagliati. Il settore automobilistico, infine, è chiamato a una trasformazione strutturale che impone investimenti ingenti in ricerca e sviluppo per adeguarsi alle richieste della transizione ecologica e digitale.
In questo scenario, le tensioni geopolitiche – tra guerre, instabilità internazionale e nuove polarizzazioni – hanno ulteriormente aggravato i costi per le imprese e, inevitabilmente, anche per i consumatori. Tuttavia, se per questi ultimi il sistema normativo europeo ha ormai da tempo costruito una rete di tutele sempre più estesa ed efficace, per le imprese il percorso è stato più lento e tortuoso. Solo di recente, anche grazie all’interesse crescente delle istituzioni, si è cominciato a costruire un sistema che possa davvero supportare le aziende nei momenti di difficoltà, in modo preventivo e non solo repressivo.
In questo contesto si inserisce una misura innovativa e ancora poco conosciuta: la composizione negoziata della crisi d’impresa. Introdotta con il cosiddetto “Decreto Pagni” (Decreto-Legge n. 118 del 2021, convertito con modificazioni nella Legge n. 147 dello stesso anno), questa procedura ha rappresentato fin da subito un cambio di paradigma. Da un lato, ha rinviato l’entrata in vigore del nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza; dall’altro, ne ha anticipato uno degli strumenti più innovativi e potenzialmente risolutivi.
La composizione negoziata è una procedura volontaria, non concorsuale, attivata direttamente dall’imprenditore in difficoltà. Ciò significa che, a differenza delle procedure tradizionali di tipo giudiziale, non comporta la perdita del controllo dell’azienda. L’imprenditore resta al comando e può avviare, con l’ausilio di un esperto indipendente nominato dalla Camera di Commercio territorialmente competente, un percorso di risanamento basato su un piano economico-finanziario costruito ad hoc. L’obiettivo è semplice quanto ambizioso: creare uno spazio riservato, un contesto protetto e costruttivo in cui dialogare con banche, fornitori, creditori e potenzialmente anche con l’erario, per trovare soluzioni condivise e scongiurare il fallimento.
Per rendere davvero efficace questo percorso, la normativa ha previsto la possibilità di attivare una serie di misure protettive. In sostanza, l’imprenditore può richiedere al tribunale la sospensione – temporanea ma efficace – delle azioni esecutive e cautelari dei creditori. Questo significa bloccare pignoramenti, sequestri, sfratti o sospensioni di servizi e forniture che metterebbero in ginocchio l’azienda proprio nel momento in cui sta cercando una via d’uscita. Le misure protettive agiscono come uno scudo giuridico, consentendo all’imprenditore di lavorare con maggiore serenità, senza il fiato sul collo di scadenze insostenibili o azioni giudiziarie imminenti. Inoltre, se il percorso negoziale dimostra segni di progresso, le misure possono essere prorogate, a dimostrazione del fatto che l’ordinamento non premia la stasi, ma accompagna chi dimostra volontà concreta di risanamento.
Nonostante inizialmente la composizione negoziata abbia incontrato diffidenze e una certa freddezza da parte del mondo imprenditoriale, le modifiche introdotte con il D.Lgs. 136/2024 – noto come “Correttivo Ter” – hanno rappresentato una svolta. Una delle innovazioni più significative è stata l’introduzione della possibilità di concludere una transazione fiscale anche in sede di composizione negoziata. Si tratta di un’apertura che finora era stata riservata solo alle procedure concorsuali, come il concordato preventivo. Con questa modifica, l’imprenditore può ora trattare anche con l’Agenzia delle Entrate e le altre amministrazioni fiscali per definire, rinegoziare o anche parzialmente stralciare i debiti tributari. Rimangono esclusi solo i debiti di natura previdenziale. Questo ampliamento delle possibilità rende la Composizione Negoziata molto più efficace e credibile agli occhi di chi, fino a poco tempo fa, la considerava poco incisiva.
La conferma della crescente fiducia in questo strumento arriva anche dai numeri. Secondo i dati dell’Osservatorio Unioncamere sulla crisi d’impresa, il ricorso alla Composizione Negoziata è raddoppiato tra il 2023 e il 2024, e il trend è in costante ascesa. Questo testimonia non solo la maggiore diffusione della conoscenza dello strumento, ma anche il suo reale potenziale di applicazione, soprattutto tra le piccole e medie imprese che rappresentano la spina dorsale del tessuto economico italiano.
A supporto di imprenditori, professionisti e operatori del settore, è da poco stato pubblicato un volume che si propone come guida pratica e operativa alla composizione negoziata. Si tratta del libro “Composizione negoziata della crisi. Guida pratica per l’esperto con casistica giurisprudenziale, modelli, strumenti e prassi applicativa”, edito da Maggioli nel 2025 e scritto dagli avvocati Monica Mandico (da anni attiva in tema di diritto del debito e crisi d’impresa, presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Federcontribuenti e già gestore della crisi da sovraindebitamento presso OCC dell’Ordine degli avvocati di Napoli, nonché ex vice coordinatrice della Commissione di diritto bancario presso il COA di Napoli) e dall’avv. Pasquale Capaldo (esperto in diritto civile con particolare riferimento al settore societario ed esecutivo).
Gli autori mettono a disposizione uno strumento concreto, ricco di esempi, massime giurisprudenziali, modelli operativi e indicazioni pratiche. Il volume non è un trattato accademico, ma un vero e proprio “coltellino svizzero” pensato per chi si trova ogni giorno a fronteggiare situazioni complesse in un contesto economico instabile e spesso ostile.
In un’epoca in cui il fallimento non può più essere considerato l’unico esito possibile per chi è in difficoltà, la Composizione Negoziata rappresenta un’alternativa seria, credibile e concreta. Un’opportunità da conoscere, da comprendere e da cogliere, prima che sia troppo tardi.