Sportelli chiusi e servizi finanziari assenti nelle aree montane.
“Il fenomeno della ‘desertificazione bancaria’ sta colpendo duramente le zone montane italiane, dove la chiusura progressiva degli sportelli bancari sta lasciando intere comunità senza accesso ai servizi finanziari di base. In particolare nelle zone terremotate montane oramai e’ allarme sociale”. E’ quanto scrive Federcontribuenti in un report in cui si evidenziano dati allarmanti: “nel 2024, in Italia sono stati chiusi 609 sportelli bancari, con un saldo negativo di 508 unità. Questo ha portato il numero complessivo di filiali sotto le 20.000, con un calo del 2,5% rispetto al 2023.
Attualmente, circa 4,4 milioni di persone e 266.000 imprese risiedono in comuni senza alcuna banca. Inoltre, 6 milioni di persone e 405.000 imprese hanno accesso a un solo sportello bancario.
Complessivamente, il 41,7% dei comuni italiani è completamente privo di servizi bancari, mentre il 24,1% ha un solo sportello”. “La chiusura delle filiali bancarie nelle aree montane – spiega Maria Teresa Nori Segretaria di Federcontribuenti Marche e componente del comitato direttivo – non è solo una conseguenza della crisi economica, ma anche una delle sue cause. La mancanza di servizi bancari contribuisce alla desertificazione economica, rendendo difficile per le imprese locali gestire le proprie attività e per i cittadini accedere a servizi finanziari essenziali. Ultimo caso a Visso Comune del maceratese colpito dal terremoto dove e’ in procinto di chiudere lo sportello di una importante realtà bancaria italiana. Inoltre – sottolinea Nori – le fasce più anziane della popolazione sono particolarmente colpite, poiché spesso non hanno familiarità con l’home banking e le tecnologie digitali. Inoltre, molte aree montane soffrono di scarsa connettività internet, rendendo difficile l’accesso ai servizi online”.
In conclusione, scrive Federcontribuenti “la desertificazione bancaria nelle zone montane italiane rappresenta una sfida significativa che richiede interventi mirati per garantire l’accesso ai servizi finanziari e sostenere lo sviluppo economico e sociale di queste aree”.
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