Un piano nazionale per rilanciare Taranto: scienza, spazio ed energia contro la crisi industriale
“Serve un patto sociale di buon senso. L’Italia vive oggi un importante contrasto fra la presenza scientifica e industriale nei settori la cui crescita è più promettente, energia e spazio, e la deindustrializzazione del settore che rappresenta la spina dorsale dell’industria nazionale, il siderurgico; dove, una maggior attenzione verso l’energia solare prodotta dallo spazio potrebbe risolvere il problema energetico e ambientale in modo strutturale nel breve periodo”.
È quanto afferma Cosimo Lucaselli Responsabile dei rapporti con il Parlamento di Federcontribuenti, riguardo il centro Siderurgico di Tatanto. “La mancanza di un dialogo sociale, e l’assenza dell’applicazione di progetti e metodologie “già esistenti” che rendono eco sostenibile il Siderurgico di Taranto, Città capoluogo della Cultura Mondiale, rischia di mettere nella povertà più assoluta circa 10.000 lavoratori e le rispettive famiglie. Un impianto – prosegue Lucaselli – che non si è mai adeguato con i tempi tecnologici che la scienza a messo a disposizione negl’anni; eppure possiamo vantare aziende strategiche di alto livello mondiale come: Fincantieri, Enel, Leonardo, Finmeccanica, Terna, e tante altre aziende nel settore energia e nel settore spazio, che hanno nel loro interno, personale di alto profilo professionale, che garantiscono sicurezza e affidabilità in tutte le attività strategiche mondiali”. Si affronti questa grave crisi, sostiene Federcontribuenti, che aggrava la situazione occupazionale in particolar modo quella del territorio meridionale, mettendo a fattor comune le competenze già acquisite, per definire un piano che faccia leva su energia e spazio, in linea con le scelte strategiche adottate dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna e, soprattutto, della Cina. Dobbiamo proporre il tema dell’energia dallo spazio, laddove c’è maggior attenzione, dove le maestranze nazionali, possono garantire la copertura di tutte le tecnologie richieste nei centri di ricerca e sviluppo più adatti, dove migliaia di lavoratori e studenti sono pronti a garantire il successo di un ruolo italiano in questi progetti. Progetti d’importanza economica in termini d’investimenti e di ritorno industriale sul Paese”.
Ai Ministri competenti e alla Presidenza del Consiglio, che ha avocato a sé la gestione delle politiche dello Spazio, “chiediamo l’apertura di un tavolo urgente per definire una strategia nazionale e le adeguate linee di investimento per l’energia e lo spazio che veda in particolare al centro gli investimenti per la riconversione industriale del territorio della Puglia (in particolare di Taranto e Brindisi) per le sue aziende siderurgiche e aerospaziali”, conclude la nota.
È il momento di agire per il futuro dell’Italia industriale.
Non possiamo permettere che Taranto e il Mezzogiorno affondino nell’immobilismo. Serve una strategia nazionale che unisca energia, spazio e tecnologia per rilanciare l’industria siderurgica e creare lavoro vero.