L’esplosione in un impianto GPL a Roma riaccende l’allarme sicurezza e responsabilità sulle infrastrutture urbane obsolete.
“L’incidente di oggi, a Roma, dove si è registrata una esplosione in un impianto di distribuzione di carburanti – gpl – dà purtroppo ragione a chi, come Federcontribuenti, purtroppo da tempo immemorabile ha fatto della sicurezza sui posti di lavoro una delle sue battaglie. Ora, come si dice sempre, spetterà alla magistratura chiarire cosa è accaduto e chi, in questo, abbia delle responsabilità. Ma il discorso non può fermarsi ad atti, accertamenti, perizie e quant’altro, perché se la responsabilità materiale sarà di chi ha sbagliato, ce ne sono altre a monte e ricadono su chi, non sanando errori del passato, ha consentito che un impianto, come quello del Prenestino, teatro della spaventosa esplosione, restasse in un tessuto fortemente urbanizzato, quindi con case, strade, strutture esposte ad un pericolo che, da potenziale, oggi è diventata tragica realtà. Le nostre autorità, quelle che oggi grideranno la loro esecrazione e dolore, a vario titolo hanno delle colpe perché tutti sanno che impianti come quello devastato oggi non possono restare laddove un incidente può avere conseguenze disastrose.
Le licenze concesse dieci-venti-trenta anni fa non sono eterne, perché soggette a rinnovo. Ma questo non è più ammissibile soprattutto perché non sempre i controlli sullo stato dell’arte della sicurezza possono prevedere un incidente, un accadimento straordinario e non per questo inevitabile”. Cosi’, in una nota Federcontribuenti dell’esplosione di questa mattina nel quartiere Prenestino a Roma.