Più numerosa è la famiglia e meno tasse si pagano. È il cosiddetto Quoziente familiare, uno strumento di politica fiscale ideato per tenere conto del rilievo del numero dei componenti di una famiglia rispetto alla tassazione del suo reddito. Se applicato rappresenterebbe una preziosa boccata d’ossigeno per moltissime famiglie italiane, come sottolineato da Federcontribuenti che ha espressamente chiesto a tutti i partiti di muoversi in questa direzione. Una richiesta, quella dell’applicazione del Quoziente familiare sui redditi di pensionati e lavoratori, che è stata immediatamente accolta dalla Lega anche all’interno del DDL (AS1831) che introduce la Flat Tax al 15%, presentato in Senato il 27 maggio 2020 a prima firma del Sen. Armando Siri di tutto il Gruppo Parlamentare Lega Senato.
A renderlo noto è Cosimo Lucaselli, Responsabile affari istituzionali di Federcontribuenti. “Abbiamo inviato a tutte le segreterie dei partiti una proposta di legge da attuare nell’immediato, per dare dignità e diritto Costituzionale a tutti i cittadini – afferma . Lucaselli -. Riteniamo che il reddito prodotto dalla persona è patrimonio inviolabile. Quando nell’articolo 53 della Costituzione i nostri Costituenti hanno scritto “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività” intendevano che occorre pagare le tasse sulla ricchezza reddituale eccedente alla quota di reddito destinato alla sopravvivenza dignitosa della persona. Processo che non accade nel nostro ordinamento attuale. Noi riteniamo – prosegue Lucaselli – che in un Paese democratico si debba mettere in primo piano la persona, nonché,alle esigenze di ogni singolo cittadino. Questo purtroppo viene violato nella maggior parte dei casi nel nostro Paese. Lo dimostra il fatto che molte famiglie italiane vivano sotto la soglia di povertà assoluta, come dimostrato dalle soglie di reddito Istat. Per questo – aggiunge il Responsabile affari istituzionali di Federcontribuenti – proponiamo con forza un Progetto famiglia, che rende più dignitoso il vivere delle persone dentro e fuori la famiglia. E che consiste nel detassazione totale del reddito della soglia di povertà prodotto dalla famiglia. Tassare il reddito di povertà è un atto spregevole nei confronti della persona; uno Stato che applica tale strumento è uno Stato che rema contro i diritti di dignità dell’uomo. Siamo consapevoli che questo comporta una revisione strutturale di tutto il sistema retributivo delle imprese, incidendo sul costo del lavoro. Ma è compito della buona politica risolvere questi problemi. Solo facendo questo – dice in conclusione Lucaselli – potremmo identificarci in una Italia solidale, democratica e produttiva. E avere una Italia solidale e produttiva conviene all’economia del nostro Paese”.