Roma, 10 novembre 2025 – Federcontribuenti chiede formalmente al Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, on. Maurizio Leo, la revisione urgente delle misure contenute nel Disegno di Legge di Bilancio 2026 relative al potenziamento dei pignoramenti presso terzi, in particolare l’intervento sulle fatture elettroniche previsto dall’Articolo 27 della bozza.
“I tragici episodi di suicidio legati alla forte pressione fiscale del passato sembrano non aver insegnato nulla. Una repressione fiscale aggressiva non ha mai prodotto risultati positivi, specialmente nei confronti dei soggetti più vulnerabili” – è quanto afferma Federcontribuenti in una lettera indirizzata al Vice Ministro Leo.
Il Rischio del Pignoramento ‘Sprint’ sulle Fatture Elettroniche
Il provvedimento, contenuto nell’Articolo 27 della Manovra 2026, conferisce all’Agenzia delle Entrate la facoltà di rendere accessibili all’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER) i dati aggregati, relativi alla somma dei corrispettivi delle fatture elettroniche emesse dai debitori verso un medesimo soggetto nei sei mesi precedenti, con l’obiettivo di accelerare le procedure di pignoramento presso terzi.
Federcontribuenti ritiene che questa modalità di accesso diretto e rapido ai flussi finanziari per l’avvio delle procedure esecutive costituisca un atto di forza iniquo e lesivo per l’intero sistema economico nazionale, in quanto ignora la natura della liquidità aziendale.
La liquidità derivante dalle fatture elettroniche spesso non è un patrimonio disponibile, ma liquidità transitoria già destinata al pagamento di fornitori e dipendenti, essenziali per la continuità operativa dell’impresa.
L’Effetto Domino sull’Economia Circolare
L’applicazione di un pignoramento “sprint” basato sull’intercettazione dei crediti verso i clienti, come previsto dalla norma, rischia di innescare un effetto domino negativo sull’intera catena produttiva.
L’azione dell’AdER, seppur mirata al recupero del credito erariale, danneggia involontariamente i creditori terzi (fornitori, collaboratori) che hanno già prestato servizi. Ciò viola il diritto e le aspettative di riscossione di questi soggetti, interrompendo la circolarità virtuosa dell’economia. Le aziende che non vengono pagate per via del pignoramento avranno difficoltà a onorare a loro volta i propri impegni, aggravando la fragilità del tessuto produttivo nazionale.
Proposte di Riforma: Dalla Repressione all’Aiuto Sociale
Federcontribuenti non contesta il principio del recupero del credito, ma ne esige una modalità più equa e mirata.
È fondamentale che lo Stato distingua tra:
- Sostegno al “Contribuente Meritevole”: Aiutare le imprese in momentanea difficoltà economica, valutando attentamente le cause della morosità fiscale.
- Repressione Mirata: Agire con strumenti idonei e severi solo nei confronti dei soggetti non meritevoli o fraudolenti.
Per realizzare un fisco più vicino al cittadino in difficoltà, si propone con urgenza la revisione della Legge 3/2012 (sovraindebitamento). L’obiettivo è renderla più accessibile e simile al modello francese, garantendo al contribuente in difficoltà la possibilità di rivolgersi a un Giudice competente, in modo gratuito, per essere assistito nella risoluzione del problema debitorio.
“Solo attraverso un meccanismo di ausilio e valutazione preventiva, anziché di mera repressione, lo Stato potrà dimostrarsi realmente vicino al cittadino e all’impresa in difficoltà,” conclude l’associazione.