”La giornata odierna e’ quella della Legalita’ ma quanto accaduto in questi anni, con la previdenza Complementare gestita dalla Enasarco, è qualcosa di cui i Governi che si sono succeduti, dall’entrata in vigore della legge 613 del 22 luglio 1966, non ne debbono andare assolutamente fieri, per lo stato di diritto leso ai contribuenti che hanno versato ingenti somme nel Fondo Pensione Complementare della Fondazione Enasarco”. Con una nota Federcontribuenti mette in risalto, ancora una volta, l’ingiustizia che molti contribuenti di Enasarco stanno subendo da tempo.
”Più volte – scrive l’associazione dei contribuenti italiani – abbiamo sollecitato incontri (senza mai ricevere risposte) per valutare possibili soluzioni, per correggere gli errori legislativi che si sono commessi. Il silenzio è come se mancasse la volontà politica a voler restituire, ai molti pensionati, che oggi vivono in uno stato di povertà assoluta, quanto versato in previdenza complementare, negando loro, il riconoscimento di quanto previsto per legge dal sistema previdenziale complementare, istituito con D. Lgs 252”. Spiega Federcontribuenti come da anni i nostri associati aderenti alla Previdenza Complementare (integrativa a Inps), gestita dalla Fondazione Enasarco, ”denunciano il danno patrimoniale ricevuto, per la mancata restituzione di quanto versato in previdenza complementare, da parte dello Stato”.
Riteniamo che la previdenza complementare gestita dalla Fondazione Enasarco ”non puo’ essere obbligata a sistemi previdenziali a ripartizioni, come sta accadendo, in quanto, appunto, ‘complementare’ integrativa al sistema obbligatorio e che le leggi approvate successivamente alla legge 613 del 22 luglio 1966, nonché i regolamenti approvati dai Ministeri competenti, sono illegittimi e inapplicabili nella loro forma, per la natura di previdenza complementare che riveste Enasarco”. Altro capitolo mortificante, scrive infine Federcontribuenti ”sta nelle molte missive inviate, dove abbiamo denunciato a tutte le istituzioni Governative interessate, che la previdenza Enasarco ha riconosciuto solo al 15% degli obbligati la pensione Complementare, dall’avvento dalla legge 613 del 1966, art. 29, generando circa 700.000 posizioni Silenti, che rappresentano l’85% degli obbligati, che hanno versato nelle casse dello Stato, oltre 9,2 miliardi di euro, e che le Istituzioni Governative persistono a non voler riconoscere”.