”Siamo estremamente preoccupati per la situazione riguardo i cantieri per la ricostruzione nel maceratese, stiamo vivendo un paradosso, da una parte ci sono lavori e commesse importanti, con una rincorsa a sfruttare tempi e risorse, dall’altra in pochissimi giorni si rischia il default e non più perché mancano le gru da affittare o il personale ma perché l’aumento dei costi energetici si scarica inevitabilmente sui prezzi dei materiali non previsti nei contratti o nei bandi di gara che porterà solo disagio economico e sociale. Ma attenzione perché c’è molta speculazione che l’articolo 501 bis del codice penale indica nelle manovre speculative sulle merci”.
Così, Maria Teresa Nori, Segretario di Federcontribuenti Marche interviene dopo l’allarme lanciato due giorni fa da Ance Marche riguardo la concreta possibilità che ben 100 cantieri nella provincia di Macerata si fermeranno per il caro prezzi ”il tutto a scapito della ricostruzione post-terremoto”.
Secondo Federcontribuenti Marche ”questo aumento dei prezzi si scaricherà sulle imprese e quindi sui lavoratori rendendo nullo ogni intervento per far ripartire il settore dell’edilizia, motore di sviluppo per tutta la regione”.
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