Se non si risolverà questa situazione le banche non vedendosi pagate attiveranno le procedure di riscossione. Si tratta delle fidejussioni a garanzia delle concessioni per l’allevamento dei molluschi. Federcontribuenti assiste le aziende veneziane, 70 famiglie, nel braccio di ferro con Gral e Provincia dopo che nel luglio del 2012 si è registrata in laguna una moria di vongole con un danno stimato dai periti delle cooperative che avevano in concessione un braccio di laguna di oltre tre milioni di euro. Una ventina di pescatori di Chioggia si sono incatenati alla base della colonna del leone in piazza San Marco a Venezia. L’iniziativa nasce dall’esasperazione dei pescatori danneggiati, secondo quanto stabiliscono alcune perizie presentate nei mesi scorsi agli enti competenti, da una moria di vongole dovuta a lavori di scavo compiuti in laguna nei megi di giugno, luglio e agosto dello scorso anno.
I pescatori denunciano «un muro di gomma contro cui si sono dovuti scontrare in questi mesi, né dal magistrato alle acque né dalla Provincia è arrivato nessun cenno per eventuali risarcimenti o almeno una moratoria sui canoni di concessione del braccio di laguna danneggiato». «Siamo in una situazione paradossale, con lo Stato rappresentato in questo caso dalla Provincia di Venezia, che da una parte è causa dei guai di questi pescatori e dall’altra, nonostante sia stato chiesto più volte un incontro con la Presidente Francesca Zaccariotto, è sordo alle istanze dei lavoratori del mare – Marco Paccagnella, presidente nazionale Federcontribuenti – chiediamo l’immediata sospensione della escussione delle fideiussioni fatte presentare a garanzia delle concessioni diventate inservibili. E l’apertura urgente di un tavolo di confronto che prosegua ad oltranza fino alla risoluzione e ripresa della produzione dei molluschi di cui vivono le 70 famiglie rappresentate da giovanni Penzo. Non è pensabile che la politica per l’ennesima volta volti le spalle a questi lavoratori, contribuenti dello Stato, che hanno la sola colpa di credere nel loro lavoro ed aver agito sempre in conformità con la legge».