Il cosiddetto reato di “omicidio stradale” è stato introdotto in Italia da una legge promulgata nel 2016. L’ultima analisi, condotta 4 anni dopo l’entrata in vigore, indurrebbe però a pensare che come deterrente non ha funzionato granché: a quella data gli incidenti con lesioni a persone si erano ridotti appena dell’1%, quelli mortali del 4,6% ed e’ sempre andata peggio perche’ negli ultimi tre anni, dal 2020 al 2023 sono aumentati i casi di omicidio stradale, e la casistica ancora non e’ stata pubblicata. Per tale ragione come associazione dei consumatori e degli utenti sosteniamo il neo costituito Comitato Nazionale per la Prevenzione dei crimini alla guida sotto la presidenza di Stefano Vergani, ex Carabiniere che e’ anche Vicepresidente vicario di Federcontribuenti. Cosi’ una nota di Federcontribuenti nell’ annunciare il partenariato con il neonato Comitato. ”Prima il decreto del 2016, quello appunto sull’ omicidio stradale, voluto dall’ ex premier Renzi – spiega Vergani – e recentemente la presa di posizione del Ministro Salvini non stanno dando alcun risultato. In un consesso di persone intelligenti ed avvedute si cercherebbe di capire perche’ queste ‘soluzioni miracolose’ non danno i loro frutti anche perche’ entrambi i provvedimenti vanno si ad inspessire le gia’ pesanti sanzioni amministrative e penali, ma cio’ non ha scoraggiato i killer su strade, laghi ed altri luoghi a compiere i loro atti criminosi”’. Il Comitato Nazionale per la Prevenzione dei crimini alla guida lancia la sfida di tornare ad una rigorosita’ maggiore: colpire prima quelli che sorpassano in curva o con linea continua; che vanno a 100 km/h quando il limite e’ 70; coloro che parcheggiano sulle strisce riservate ai disabili e coloro che guidano con il telefono in mano o con le cuffie. ”L’ultimo caso degli you tuber a Roma che filmavano i loro bolidi – fa presente Vergani – e’ un segno dell’ indifferenza e del menefreghismo verso il prossimo solo per avere piu’ like ma anche avere sulla coscienza delle giovani vittime, come appunto il bambino di Casalpalocco”. L’obiettivo del Comitato, tiene a precisare Vergani ”e’ quello di fare in modo di agire piu’ severamente se pensiamo che negli Stati Uniti si prevede una pena fino a 10 anni per omicidio stradale. Bisogna agire con massimo rigore preventivo sin dalle contravvenzioni più semplici perche’ il killer delle strade in genere e’ quello che spesso commette tante altre infrazioni prima e allora va colpito all’inizio del suo percorso criminale”.