Non concordiamo con la dichiarazione del presidente dell’ordine dei giornalisti del veneto che dice: ” Un’eccessiva attenzione alle notizie relative ai suicidi, specie se trattate con troppa enfasi e interesse morboso, rischia di scatenare pericolosi effetti di emulazione”. Sull’effetto emulazione Amadori ricorda che “a denunciarlo sono alcuni studi dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che hanno evidenziato una correlazione tra campagne mediatiche e aumento del numero di suicidi”. “Gli operatori dell’informazione – prosegue – non possono sottovalutare questo aspetto nel momento in cui decidono di dare spazio ai suicidi: i giornalisti e i direttori delle testate in particolare, devono farsene carico e agire di conseguenza, nel rispetto delle norme deontologiche della professione”.
L’onda disumana dei suicidi di massa provocati dalla disperazione di trovarsi senza un lavoro e un soldo, come i crimini commessi da cittadini onesti nei supermercati in cerca di cibo si sta spostando in queste settimane nell’area sud dell’Italia. Non possiamo tacere su questo massacro di massa e ricordiamo che ad uccidersi non sono gli evasori ma la parte sana del Paese, quella che ha sempre pagato le tasse ma che ora si scontra contro il silenzio della politica e delle istituzioni. Invece di tacere si chiede di dar vita ad una grande campagna di sensibilizzazione e promotrice di alcune riforme indispensabili sia per smorzare questa catena macabra sia per risollevare l’economia nazionale. Perchè tacere significa diventare complici omertosi di un sistema che sta strozzando gli italiani. Alziamo tutti la voce contro la chiusura di credito delle banche, contro questo carico fiscale che estorce più di quanto si guadagna, con questa riscossione indegna. Siamo tutti sulla stessa barca e siamo tutti responsabili, moralmente e politicamente.