”Nel ‘Patto di Monaco’ non si è parlato solo di armi a Kiev e di pacificazione ma anche di ricostruzione del paese cui puntano, naturalmente, in primis Stati Uniti ed Europa. E l’Italia naturalmente è in prima linea con un cospicuo interesse se non altro in controtendenza di quello che accade da noi: si ricostruisce e in fretta in Ucraina e contemporaneamente si bloccano i cantieri per la ricostruzione del cratere del Centro Italia con gravi danni alle imprese che hanno costruito o stanno costruendo con sistemi antisismici, alle famiglie, al territorio che rischia ancor di più lo spopolamento”.
Con una nota, Maria Teresa Nori del Consiglio Nazionale di Federcontribuenti interviene riguardo al blocco del superbonus 110 ricordando che ”in particolare nelle zone terremotate questa decisione avrà ripercussioni su tutta una filiera che non è solo quella delle imprese costruttrici ma anche dei laterizi, degli studi professionali, di chi ha investito tra coloro che hanno scelto una sistemazione diversa”.
”Vogliamo ricordare che nell’ ottobre scorso l’Ufficio Speciale Ricostruzione Comuni del Cratere – si legge nella nota di Federcontribuenti – ha coinvolto l’Anac al fine di individuare soluzioni interpretative sui due rilevanti temi della percentuale di opere subappaltabili e incremento delle anticipazioni. L’Autorità ha risposto favorevole alle soluzioni proposte dall’ Ufficio Ricostruzione, con apertura sia al superamento della percentuale massima dei lavori da eseguire in regime di subappalto (prima fissata al 30%), sia all’ incremento delle anticipazioni erogabili in favore di imprese esecutrici volto a contribuire alla qualità dei nostri processi di ricostruzione ed alla speditezza che con il provvedimento varato dal governo la scorsa settimana si bloccherà”.