Federcontribuenti accoglie, con favore e soddisfazione, la scelta del Governo, e soprattutto del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di porre il quoziente familiare al centro delle nuove politiche che l’Esecutivo vuole adottare a favore delle famiglie. Una proposta che Federcontribuenti aveva già avanzato nel mese di settembre.
Quella di considerare il quoziente familiare come il parametro di un diverso modo di guardare alle famiglie per aiutarle è una battaglia, che da oggi diventa una vittoria, che Federcontribuenti conduce da anni, considerandolo come un irrinunciabile strumento di giustizia sociale, disancorando la tassazione da meri criteri anagrafici (una famiglia con un carico fiscale, al di là di quanti la compongano) per avvicinarla al numero di quanti ne fanno parte, partecipando al processo produttivo del Paese.
“Una svolta – sottolinea il Presidente di Federcontribuenti, Marco Paccagnella – che alleggerirà il carico fiscale delle famiglie che non sono mono o biparentali, tenendo conto del fatto che la loro composizione ha un ‘costo’ superiore alle altre. L’Italia ha bisogno di tendere una mano alle famiglie e lo può fare partendo appunto dall’adozione del quoziente familiare, che è soprattutto lo strumento di equità che oggi manca nel nostro regime fiscale, schematico e quindi potenziale dispensatore di disparità. Noi riteniamo infatti che in un Paese democratico si debba mettere in primo piano la persona”.
Secondo Paccagnella “anche se i fattori che incidono sulla nostra società, determinando i preoccupanti tassi di denatalità, sono molti e diversi, la possibilità di essere aiutati dallo Stato spingerà ad una nuova prospettiva, a quel ‘progetto famiglia’ che Federcontribuenti sostiene, anche proponendo misure di coraggio, ma di enorme impatto sociale, come, ad esempio, la detassazione totale del reddito della soglia di povertà”.
Il provvedimento, però – conclude Paccagnella – “deve mantenere un occhio di riguardo verso i redditi più bassi con una graduatoria dei benefit con un valore parametrato tra reddito e numero dei componenti familiari”.