«Ciò che è successo in Turchia e in Siria purtroppo lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle. Non si può immaginare cosa vuol dire quel tremolio, quel sollevarsi da terra, fuggire con l’angoscia che non potresti farcela. Nel 2016 e nel 2017 i terremoti hanno lacerato il nostro Centro Italia, terremoti molto minori di quelli di ieri in Turchia e nord della Siria. Ma una cosa bisogna dirla: un nuovo terremoto della potenza fino al nono grado non risparmierebbe gli edifici ripristinati con i metodi tradizionali seppur rinforzati ed adeguati alle attuali normative. Servono nuovi modelli di costruzione e ricostruzione”. E’ quanto afferma, in una nota, Maria Teresa Nori, del Consiglio Nazionale di Federcontribuenti e segretario regionale delle Marche, ricordando che a Bruxelles nel dicembre scorso alcuni parlamentari italiani hanno presentato un Piano Sismico Europeo chiedendo un fondo speciale per la prevenzione da investire anche in nuove tecnologie.
«Per avere la massima sicurezza antisismica – ricorda l’esponente di Federcontribuenti – bisogna ricostruire oggi con moderni brevetti, altamente innovativi e sicuri proposti da esperti del settore come il C.n.r.e. (Comitato Nazionale Ricostruzione Ecologica) con il suo Presidente Claudio Del Medico Fasano che con Federcontribuenti sta portando avanti questo nuovo concetto di educazione antisismica promuovendo una politica atta a salvare la vita delle persone chiedendo che tutte le ormai obsolete costruzioni siano sostituite con moderni metodi costruttivi. La politica del green deal di Bruxelles – conclude Nori – prima deve essere accompagnata da un forte concetto di costruzione sicura come da decenni succede nella costa ovest degli Stati Uniti e in Giappone”.