Liquidazione Veneto Banca: Trasparenza e risposte urgenti chieste al MiSE
Finalmente si rompe il muro di silenzio attorno alla liquidazione residuale di Veneto Banca, bloccata da tre anni. Federcontribuenti e l’Associazione Ezzelino da Onara accolgono con favore l’interrogazione parlamentare depositata dall’onorevole Valentina Grippo (Azione), che chiede chiarimenti puntuali al Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) sulla gestione della liquidazione e sugli asset ancora in bilico.
Due gli aspetti fondamentali su cui pone l’attenzione l’interrogazione presentata alla Camera dei Deputati. Innanzitutto, la mancata trasparenza sull’attività svolta dai Commissari liquidatori negli ultimi tre anni, in cui il silenzio istituzionale è stato pressoché totale. Basti pensare che, come sottolineano Marco Paccagnella, Presidente di Federcontribuenti, e Patrizio Miatello, Presidente dell’Associazione Ezzelino da Onara “Nemmeno il sito ufficiale della liquidazione, venetobancalca.it, risulta aggiornato dal 2020”. In secondo luogo vi è la necessità di chiarire la sorte del principale asset ancora in liquidazione, ovvero la partecipazione in Ferak S.p.A., società che controlla, tra gli altri, una quota dell’1,26% di Generali e di cui l’ex Veneto Banca detiene il 9%.
L’interrogazione parlamentare dell’onorevole Grippo domanda infatti al MiSE “se sia in fase di pubblicazione qualsiasi tipo di atto di rendiconto relativo alle attività svolte, ivi comprese le spese sostenute e gli emolumenti percepiti dai citati Commissari, nonché dell’eventuale indizione di una nuova asta o qualsiasi altra forma di licitazione o trattativa privata, al fine di liquidare la posta attiva ancora presente nello stato patrimoniale dell’ormai ex Veneto Banca S.p.A.”
“Adesso ci aspettiamo che il Ministero dello Sviluppo Economico risponda velocemente e in maniera ampia, punto su punto”, dichiara Marco Paccagnella, sottolineando che “La liquidazione di Veneto Banca è ferma da tre anni e sono molti i punti su cui occorre fare luce in maniera piena. Non possiamo accettare ulteriori ritardi. Se il ministero continuerà a tergiversare, andremo a manifestare sotto il MiSE”, annuncia Paccagnella, che chiosa: “Il ministero non ha più nessun alibi per coprire il silenzio circa il tesoretto da oltre 50 milioni di euro che giace intonso da tre anni. Sono soldi dei veneti, e devono tornare in Veneto”.
Federcontribuenti e l’Associazione Ezzelino da Onara ribadiscono dunque la necessità di trasparenza e di azioni immediate. “Non ci fermeremo finché non avremo risposte chiare e definitive su un tema che riguarda i risparmiatori e il futuro economico del nostro territorio”, concludono i presidenti delle due associazioni. Un appello forte e deciso, perchè è il momento che le istituzioni agiscano per restituire ciò che spetta ai cittadini.