Roma, Milano, Napoli: quanto pagano i cittadini all’anno di tasse comunali? Circa 1000 euro. Padova, tra le piccole è la più tassata: 647 euro di imposte, più altre 50 di tasse per un totale di 721 euro a contribuente all’anno. Parliamo di sole tasse comunali. Venezia la più cara in assoluto con le sue 506 euro di imposte e altre 663 euro di tributi vari per un totale di circa 1100 euro, sempre all’anno, sempre pro capite e sempre sole tasse comunali. Eppure la qualità della vita nelle città peggiora: carenza di servizi, scarsa sicurezza pubblica. Strade con buche, impercorribili, monumenti a pezzi, scuole e ospedali che sembrano sbriciolarsi. A guardare nei bilanci comunali c’è da impazzire, tanto entra, tanto si spende, il problema è che non sappiamo in cosa si spende. Per quanto riguarda le tasse comunali come quelle nazionali resta l’incognita per ogni contribuente di sapere cosa, come, quando e quanto deve pagare. Dovrebbe essere compito dell’Ente impositore dare dati certi, una guida ai contribuenti, ma se questi cambia ogni 6 mesi tariffe e modalità tutto diventa vano tranne l’oblio dei cittadini in coda nei patronati o dai commercialisti per conoscere la propria condanna. Come sta avvenendo per la Tasi. Errori di calcolo? Rischio che ricade sui contribuenti e se sbagliano versando in più o in meno? Meglio versare di più, qualche spicciolo mancante scatenerà la riscossione con aggio e interessi e mora. Oltre alle tasse comunali e nazionali, cos’altro paga un cittadino italiano?
Un commerciante e un artigiano di sola Inps versano euro 3.361 il primo ed euro 3.347 il secondo. Approfondiamo la questione fiscale per settore.
Prendiamo un commerciante, un libero professionista e un artigiano, per loro la pressione fiscale, tribuataria e contributiva è pari a: artigiano 66%; commerciante 69%; libero professionista 72%.
Passiamo ora ad analizzare un impiegato ed un operaio: per il primo la somma impositiva è pari al 66%, per il secondo del 77%. Un’azienda paga un lavoratore part time ad esempio 6 euro l’ora, il 50% delle 6 euro vanno in contributi e tasse dirette e indirette. I dati che girano sui canali ufficiali riguardanti il calcolo sulla pressione fiscale rispetto al Pil non sono reali perchè calcolati su criteri astratti, come le attività illecite e il nero. Quindi la somma di entrate previste dall’Erario non si spalma su 100 individui ma solo su 30. Sommando l’intero quadro possiamo dire che ogni contribuente paga all’anno, tra tasse sul lavoro, comunali e nazionali, almeno 650 euro al mese. Ecco come si accumulano le cartelle Equitalia sulle scrivanie di avvocati, commercialisti e degli stessi impiegati Equitalia. I dati sono stati calcolato dal Centro Studi Anticrisi.
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