Equitalia SPA teme un crollo dei guadagni in vista del taglio totale di aggio, mora e interessi sulle cartelle dei contribuenti italiani e propone per tutti almeno il 3% di interessi. Federcontribuenti: ”porteremo sul tavolo di Palazzo Chigi e su quello del Tesoro una nostra relazione a smontare quella che vorrebbe mettere paura al governo sui mancati introiti fiscali”. Un monito per tutti: ”Fin quando il legislatore si preoccuperà solo di pareggiare i conti in bilancio l’abisso tra contribuente e Stato è destinato ad allargarsi”
Esiste un problema di fondo creato dai precedenti governi e consiste in quell’accordo contrattuale tra Equitalia e Mef sulle modalità e compensi di recupero debiti tributari, ”quando si è abbassato l’aggio di Equitalia dall’8 al 6% l’Agenzia delle Entrate dovette versare nelle casse di Equitalia la differenza, cioè 125 milioni di euro dalle casse statali. Il gioco delle tre carte potrebbe ripetersi perchè non basta dire tagliamo le spese e gli interessi, occorre specificare e discutere la modalità di adozione, la procedura di intervento e come si intende applicarla alla platea degli oltre 3 milioni di contribuenti interessati senza creare ulteriori problemi”.
I nodi da sciogliere.
Chi stabilirà l’elenco delle cartelle da rateizzare al netto di interessi e sanzioni? Che fine faranno i fermi amministrativi come le ipoteche esattoriali, iscritte da Equitalia sulla scorta di cartelle che verranno ridotte? Chi effettuerà i controlli ed i conguagli su tutte le rateazioni attualmente in corso? Quale potere di controllo e di contraddittorio sarà offerto a coloro che avendo in corso dei rateizzi riceveranno una proposta di condono che riterranno errata? Perché Equitalia invece di continuare ad inviare intimazioni di pagamento per debiti prescritti, inesigibili, annullati con sentenza passate in giudicato, non inizia, seriamente, a fare pulizia nei propri archivi?
Federcontribuenti entro il prossimo 20 ottobre porterà la sua relazione sullo stato delle cose, ”dimostreremo come un taglio delle somme extra porterà benefici per le casse dell’Erario e nella ripresa economica senza minacciare ulteriormente i contribuenti in difficoltà”. Non solo, nella relazione verranno illustrate tutte le carenze legislative che hanno favorito il far west nella riscossione: ”il nostro #tagliaequitalia è molto più di uno slogan su internet e ormai siamo alla resa dei conti, a questo punto lo stesso Presidente Renzi dovrà prendere una posizione precisa dentro questa lunga battaglia”.
La relazione di Federcontribuenti.
”Invitiamo il legislatore ad ascoltare non solo chi con il recupero tributario ci guadagna, perchè, per porre fine a questa piaga sociale – sfuggita di mano allo stesso legislatore che a furia di concessioni normative date a casaccio ha finito con lo squilibrare l’intero sistema fiscale e della riscossione facendo registrare una distanza abissale tra principio costituzionale, giusto processo e diritti e doveri tra Stato e contribuenti – ma anche la parte opposta del fronte, quella che si trova a ristabilire giustizia dove giustizia dovrebbe essere garantita dallo Stato. Finora si sono spremuti come limoni solo alcune categorie di contribuenti ignorando le vere sacche di evasione e preferendo accordi e transazioni fiscali con chi aveva mezzi e poteri per battere il pugno sul tavolo. porteremo esempi e cifre su quello che è stato ribattezzato un vero bollettino di guerra: invio sistematico di intimazioni di pagamento e le misure cautelari come fermi ed ipoteche che meritano un capitolo a parte perchè, queste misure estreme anche non giustificate hanno messo in ginocchio l’intero comparto del commercio e dell’artigianato. I contribuenti che li subiscono si vedono regolarmente impediti nell’utilizzo del loro veicolo e si vedono, ancora più puntualmente negare l’accesso al credito bancario. I soggetti che firmano tali atti non solo sono pagati lautamente, ma lucrano su pretese illegittime, aggi iniqui addirittura in violazione con la normativa.
Stare al passo con i tempi, cambiare e rinnovarsi a partire dal sistema fiscale rimasto invariato ai tempi delle tute blu e della borghesia.