
ROMA 16 MARZO ALLE ORE 11
VIA DEI CERCHI 75 ( CIRCO MASSIMO )
CRISI ECONOMICA – AGGRESSIONE FISCALE
DOVE NASCE IL DESIDERIO DI MORIRE
Primo Convegno della Federcontribuenti dove si approfondiranno i risvolti psicologici di chi, travolto dall’aggressione fiscale, inizia a scivolare nel tunnel della depressione fino a maturare estremi gesti. Alla base un senso di sconforto, isolamento, l’impressione di non ricevere ascolto da chi dovrebbe permetterci di uscire dai debiti continuando a vivere.
Al convegno due storie simbolo. Non solo imprenditori ma, lavoratori impiegati in strutture pubbliche e private e i pensionati. La politica fiscale non si è mai interrogata sulle ricadute psicologiche di chi si trova ad aver a che fare con una banca che non concede prestiti ma che chiede il rientro immediato da un fido, o di chi riceve una cartella esattoriale fredda e spietata che non concede di rientrare rispettando la possibilità di reddito. Nel 2013 le famiglie a rischio morosità aumenteranno del 25% con un incremento di esecuzioni forzate pari al 15%. Un’emergenza sociale sulla quale lo Stato ha tagliato i fondi. Abbiamo, malgrado lo sforzo di noi tutti, grande difficoltà nell’aiutare persone ridotte allo stremo. Non sempre è possibile risolvere i problemi intervenendo legalmente. Nelle città le famiglie che fino a ieri vivevano dignitosamente oggi non riescono a nutrirsi, a curarsi a vivere. Si chiede quindi una mobilitazione nazionale, si chiede alle vostre coscienze di attivarsi come supporto volontario per queste persone, per non lasciarle ai margini di un Paese non più aperto ai valori e doveri tipici degli esseri umani.
Un esempio di come agisce la politica fiscale e il sistema della riscossione, un esempio reale di un nostro associato:
Un commerciante con un reddito di € 30.000,00 all’anno, paga € 1.800,00 al mese per sanare i debiti contratti non perchè evasore, ma perchè colpito dalla mancanza di liquidità, per un totale di € 21.000,00 all’anno, gli rimangono € 9.000,00 con cui deve pagare l’affitto di casa € 8.400,00 all’anno, con i restanti 600 euro dovrebbe, secondo lo Stato, mandare avanti una famiglia con due figli che vanno a scuola: come vivere?