Coloro che hanno subito il blocco delle pensioni dal 2011 a seguito dell’art. 24 comma 25 dl 201/2011 hanno tempo fino al prossimo 31 dicembre per interrompere la prescrizione inviando comunicazione all’INPS. Federcontribuenti: ”Il Governo Monti assieme alla Legge Fornero limitarono la sentenza 70/2015 della Corte Costituzionale fino a non disporre il dispositivo attuativo – per mancata copertura finanziaria – e non è l’unico caso dove un governo, mediante DL limiti o aggiri una sentenza di illegittimità di una legge precedentemente varata”.
Gli interessati possono chiedere all’INPS la ricostituzione della pensione ed il rimborso degli arretrati, ”ma va interrotta la pervenuta prescrizione per l’anno 2011 inviando, anche a mezzo pec (o raccomandata a.r.) una lettera interruttiva”.
Sono coinvolti tutti i pensionati pubblici con assegno da 1.450 euro, ”Si poteva tollerare il blocco delle pensioni solo a patto si fosse destinata la copertura finanziaria per le pensioni minime, da non confondere con le sociali. Contribuenti che dopo aver versato puntualmente e per 40 anni i contributi previdenziali si trovano oggi a vivere con 600 euro al mese. La colpa è certo di questi governi di stampo borghese che nessuna conoscenza e percezione hanno dei problemi del 75% della popolazione e delle ingiustizie delle leggi da loro varate, così come sentenzia la Suprema Corte”.
Per Marco Paccagnella, presidente della Federcontribuenti, la colpa è anche dei sindacati, ”hanno rapporti diretti e continuati con i governi, mensilmente ricevono da tutti i pensionati una quota fissa per essere rappresentati eppure, non una azione concreta è stata mai avviata per sollecitare il governo di turno, anche dietro la minaccia di bloccare ad oltranza il Paese, per far valere i diritti di tutti coloro che non riescono ad avere un reddito dignitoso e sufficiente a vivere”. La Federcontribuenti in questi giorni resta a disposizione di coloro che vorranno ricevere un fax simile della domanda da inoltrare all’INPS.
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