I debiti accumulati dai comuni si trasformano in 30 anni di rate con tassi di interessi collegati a quelli dei BTP: in tutto 4 miliardi di euro i due anni. Il debito della Pubblica Amministrazione si trasforma in un affare per la Cassa depositi e prestiti. Gran parte del debito accumulato viene dagli enti locali che hanno speso senza avere soldi in cassa, in pieno spregio dello spreco pubblico. Oltre 90 miliardi di euro da pagare alle imprese. Da qui il meccanismo di anticipare la liquidità ai Comuni da parte della Cassa depositi e prestiti, con l’Addendum registrato dalla Corte dei conti con cui viene regolato l’arrivo di risorse ai sindaci per pagare la propria quota di debito. I 4 miliardi di euro (2 nel 2013 e 2 nel 2014) potranno essere utilizzati per pagare i debiti di qualsiasi tipo, non solo quelli collegati agli investimenti. I sindaci potranno restituire il prestito secondo un piano di ammortamento fino a 30 anni, con tassi di interessi collegati a quelli dei Btp. Significa gravare nuovamente e inutilmente sulle spasse dei cittadini contribuenti che si vedranno gravare di un aumento del debito: oltre il danno, la beffa. Non era più logico compensare i debiti con le richieste fiscali? Scalare le tasse alle imprese?
Si continua ad alimentare il debito, un affare lucroso, solo per le banche e loro gestori!