DDL S. 755 – Al punto 5 del contratto di Governo M5S Lega: ”In materia di recupero forzato dei crediti da parte di banche e società finanziarie, intendiamo sopprimere qualunque norma che consenta di poter agire nei confronti dei cittadini debitori senza la preventiva autorizzazione dell’autorità giudiziaria”. Federcontribuenti: ”al governo ci spieghino l’esistenza del DDL 755 che prevede il decreto ingiuntivo spiccato senza che la magistratura possa accertare la veridicità ed esistenza del credito! Pensate se questa assurda legge venisse usata contro la Pubblica Amministrazione quando non paga per tempo gli imprenditori”.
Il nuovo articolo 656-bis prevede che l’avvocato, su richiesta dell’assistito, possa emettere un atto di ingiunzione di pagamento con cui ingiunge all’altra parte di pagare la somma dovuta nel termine di venti giorni, con l’espresso avvertimento che, in mancanza di opposizione, si procederà a esecuzione forzata. Ai sensi dell’articolo 656-quinquies, il giudice istruttore, può rigettare l’opposizione in prima udienza, senza svolgimento di alcuna istruttoria, concedendo, con ordinanza non impugnabile, l’esecuzione provvisoria dell’atto di ingiunzione.
Ogni giorno 30 piccole aziende chiudono cibando i consulenti con ricche parcelle e aste giudiziarie sempre più scandalose. Se questo DDL non venisse modificato perderemo in un solo anno oltre 15 mila aziende e bruceremo qualcosa come 150 mld di euro lasciando a casa 500 mila lavoratori. Tutto questo per sfamare i colletti bianchi?
L’incanto di case e immobili frutto dei fallimenti di privati e imprese è un settore in crescita esponenziale. Ma anche uno dei più grandi coni d’ombra del sistema giudiziario.
Ogni giorno in Italia si battono all’asta 671 immobili, 27 immobili all’asta ogni ora.
Nel solo 2019 sono stati indagati per il sistema scorretto delle vendite giudiziarie 120 soggetti; interi Tribunali messi sotto indagine e gli inquirenti parlano di ”una punta dell’iceberg”.
Il sistema.
In Italia ci vogliono in media 51 mesi per una procedura esecutiva; il costo medio della procedura è pari al 25% della somma lorda ricavata dalla vendita all’asta che non supera mai il 60%.
Federcontribuenti: ”nel DDL non si fa alcuna distinzione aprendo le porte alla carneficina: tutti diventano aggredibili. Uno scandalo nello scandalo dal punto di vista della tutela dei redditi e della proprietà immobiliare oltre che alla violazione della privacy. Basta un avvocato senza scrupoli e un giudice corrotto e chiunque potrebbe essere raggiunto da una esecuzione forzata nel giro di 20 giorni. Pensate alle esposizioni bancarie, pensate ai contratti attivati senza consenso o frutto di una truffa. Perchè non agire prima contro i grandi? Anche contro la PA; ad esempio il Comune di Roma deve a 5 mila imprese 1,5 miliardi di euro. Con questo ddl gli avvocati di queste 5 mila imprese potranno fare ingiunzione al comune di Roma o si colpiranno sempre e solo i piccoli?”.
Più nel dettaglio la disposizione introduce nel codice di procedura civile il nuovo articolo 492-ter, rubricato “Ricerca preventiva con modalità telematiche dei beni da pignorare“.
L’articolo prevede che su istanza del creditore, il presidente del tribunale del luogo in
cui il debitore ha la residenza, il domicilio, la dimora o la sede, autorizzi la ricerca con modalità
telematiche dei beni da pignorare.
DDL S. 755 – Senato della Repubblica XVIII Legislatura
d’iniziativa dei senatori OSTELLARI , ROMEO , PILLON , PELLEGRINI e
CANDURA COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 7 AGOSTO 2018
L’attuale sistema di realizzazione del credito risulta come noto farraginoso, poco funzionale, ma soprattutto non in linea con gli standard europei che impongono il principio
dell’effettività degli strumenti di tutela processuale. «CAPO I-BIS DEL PROCEDIMENTO DI INGIUNZIONE SEMPLIFICATO Art. 656-bis. – (Atto di ingiunzione di pagamento). – L’avvocato munito di mandato professionale, su richiesta dell’assistito che sia creditore di una somma liquida di danaro, emette un atto di ingiunzione di pagamento con cui ingiunge all’altra parte di pagare la somma dovuta nel termine di venti giorni, con l’espresso avvertimento che, in mancanza di opposizione, si procederà a esecuzione forzata. Conclude la Federcontribuenti: ”la nostra competitività, le nostre casse non sono a rischio perché i tempi di recupero crediti sono lunghi: il nostro grande problema si chiama giustizia. Giustizia nei tribunali, negli uffici politici, negli enti pubblici”.