L’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) della Lombardia bandisce un concorso territoriale su base del Decreto Cura Italia senza rispettare i termini di legge, Renata Trombi, responsabile del Dipartimento No Enpapi di Federcontibuenti: ”con i soldi stanziati dalla Regione Lombardia, alcuni ospedali regionali, hanno indetto bandi per sistemare il personale a proprio piacimento senza tener conto in alcun modo dei termini fissati dalla Legge”. Nel decreto ministeriale si dice chiaramente che il bando non può essere rivolto al personale già dipendente. Il bando, denominato di ferragosto, finisce sotto accusa.
La Regione Lombardia con delibera XI/3377 del 14 luglio 2020 fissa come data ultima per la presentazione delle domande il 27 agosto 2020. Il bando richiama il DL 34/2020 per il reclutamento di infermieri da inserire nel progetto di attivazione dell’infermiere di famiglia, peccato che ”alcuni ospedali lombardi hanno indetto bandi fuori legge”.
Spiega la responsabile per Federcontribuenti Renata Trombi: ”Migliaia di infermieri con partita Iva, già vessati dalle cooperative, aspettavano il bando proprio per uscire dalla situazione precaria e sottopagata alla quale sono da anni obbligati. Le cooperative hanno ormai assunto profili anarchici nel settore sanitario.
Il suddetto bando, che stiamo segnalando anche al Ministro Speranza, parla di assunzioni a tempo indeterminato dal 1/1/2021 e come da decreto Cura Italia il reclutamento del personale, vista l’urgenza della situazione, doveva essere indirizzato ai soli liberi professionisti, con compenso di 30 euro lorde per 35 ore settimanali. Ora abbiamo infermieri pagati fino a 11 euro lorde! Ci chiediamo come mai le ASST San Paolo e Carlo di Legnano non stiano rispettando la direttiva ministeriale e chi controlla e veglia sul rispetto delle Leggi”.
Cosa chiede Renata Trombi al ministro Speranza.
”Subito un controllo a tappeto su questi bandi che ignorano le direttive ministeriali; una indagine approfondita sul sistema delle cooperative in ambito sanitario – non è possibile che una cooperativa prenda più di quanto aspetta all’infermiere che inserisce nelle strutture da essa controllata -. Inoltre, questi buchi di personale creati dai bandi incriminati, come verranno poi coperti? Sempre dalle stesse cooperative che lucrano sul personale da inserire in strutture ospedaliere? Si continua a dequalificare gli infermieri liberi professionisti con compensi da fame. Chiediamo anche di sapere come vengono controllati i fondi pubblici perché, se i compensi percepiti dagli infermieri assunti in cooperativa sono molto al di sotto delle 30 euro lorde a ora il resto dei soldi dove vanno?
Molti infermieri hanno compensi da fame, fino a 11 euro lorde che diventano 5 euro l’ora con le tasse pagate, è così che trattiamo gli ammalati in Italia? Dando loro personale sottopagato e perennemente inferiore al numero di pazienti da curare? Il nostro sindacato cosa dice in merito?”.
Il dipartimento della Federcontribuenti sta controllando l’operato anche di altre Regioni.