Come Federcontribuenti provvederemo ad interrogare il ministero dell’Economia e delle Finanze, sulla regolarità dell’appalto sulla futura riscossione dei tributi e se siano state attivate tutte quelle necessarie procedure per verificare l’idoneità di chi ha partecipato e vinto, questo a titolo cautelativo.
Che stranezza, l’associazione Asmel, non riconosciuta e senza scopo di lucro ha vinto l’appalto per la futura gestione della riscossione tributi nazionale. L’associazione Asmel è figlia dell’Anci. Tra i partner dell’Asmel, troviamo Alfredo Romeo, imprenditore napoletano conosciuto alla magistratura. Ad aprile 2013 Romeo viene condannato a 3 anni, la sentenza è stata emessa dalla terza sezione della Corte di Appello (presidente Luigi Esposito) al processo sul presunto «sistema Romeo». Per soddisfare le richieste dell’Anci la scadenza del mandato ad Equitalia è slittata da giugno a dicembre 2013, nel frattempo l’Asmel si aggiudica l’appalto per la riscossione post Equitalia. L’Asmel raggruppa oltre 1500 enti locali (in maggioranza Comuni sotto i centomila abitanti), punta a racchiudere tutti i comuni italiani. Le altre due società che si sono aggiudicate l’appalto sono Gosaf e Infotirrena, per un totale di 150 milioni di euro in 5 anni.
Restiamo su Alfredo Romeo.
La terza sezione della Corte d’Appello di Napoli ha inflitto tre anni di condanna per corruzione a Romeo, potente e influente immobiliarista napoletano collezionista di appalti su tutto il territorio nazionale, ci chiediamo: è normale che abbia potuto partecipare alla gara bandita dall’Anci per diventare partner nella società che subentrerà ad Equitalia per la riscossione dei tributi? È normale che l’anno scorso, lo stesso Romeo, ha vinto un consistente appalto con la Consip, la società interamente presieduta dal ministero del Tesoro che ha il compito di organizzare gli acquisti dello Stato e gestire tecnicamente e amministrativamente tutti gli immobili e gli uffici pubblici?