Domani mattina, sabato 12 aprile alle ore 10, presso il Palazzo Aci in via Enrico degli Scrovegni 19 Padova, si parlerà di infiltrazioni mafiose al nord assieme a Silvio Carbone, responsabile di Federcontribuenti Calabria; Arcangelo Badolati, caposervizio presso la Gazzetta del Sud e autore di diversi volumi sulla ’ndrangheta e Giancarlo Costabile, docente presso l’università della Calabria e sviluppatore del progetto “R-Esistere”. Con loro anche il senatore democratico Felice Casson, già magistrato di Cassazione e vice presidente della commissione Giustizia. Infine Enrico Cappelletti, del Movimento 5 Stelle.
Cinque comuni sciolti per infiltrazioni mafiose. Il 20 percento dei cittadini settentrionali sono stati amministrati o rappresentati da un politico che oggi è accusato di affiliazione o concorso esterno in associazione mafiosa. Circa 75mila abitanti del Nord Italia vengono “condizionati” alle urne ad ogni tornata elettorale. Per questo motivo Federcontribuenti ha sentito l’esigenza di porre il tema al centro del dibattito cittadino attraverso un convegno aperto:“Le infiltrazioni mafiose nel Nord Italia”. “E’ un tema che dovrebbe essere affrontato con più coscienza da tutta l’opinione pubblica, troppo generosa nel criticare la malavita organizzata e i suoi tentacoli nel mondo politico. Ci piace pensare che non sia un problema della nostra quotidianità, ma ci sbagliamo – dice Marco Paccagnella, presidente di Federcontribuenti – La mafia ha cambiato volto: non è più (solo) la potente famiglia del Sud. E’ entrata in politica, nelle amministrazioni locali e comunali. Non passa mese in cui le pagine di cronaca non trattino l’arresto di un colluso, o di un imprenditore vicino ad importanti esponenti politici. E’ tempo, ormai, di guardare in faccia la realtà e porgere a noi stessi, e a chi ci rappresenta, domande precise e mirate”.
Un appuntamento utile non solo per ricostruire il modus operandi di queste associazioni malavitose, attraverso le esperienze dei primi tre relatori, ma anche per capire come la mafia si inserisce all’interno della nostra quotidianità e nella vita pubblica. Un’occasione per parlare – anche – del recente articolo di legge che introduce il reato di scambio elettorale politico mafioso (416ter), recentemente approvato in Senato della Repubblica.
Sono i nuovi colletti bianchi dei clan, quelli che non sparano più ma esperti in riciclaggio, usura, estorsioni, minacce, ci rifiutiamo di vedere la realtà che, complice la crisi economica e la strozzatura del credito da parte delle banche, sembra ormai percorrere la strada della collusione. Conclude Paccagnella: “Strozzinaggio e usura sono termini da sempre connessi con la mafia, e da anni li vediamo campeggiare sulle prime pagine dei nostri quotidiani. La mafia è intorno a noi, e prima l’opinione pubblica ne sarà consapevole, prima potrà muoversi per evitare il dilagale di questa piaga italiana”.