Servizio Sanitario Nazionale – Federcontribuenti, ”14 milioni di italiani resteranno senza medico di famiglia entro i prossimi 5 anni e tra 10 anni 33.400 medici della mutua andranno in pensione scomparendo per sempre”. Negli ospedali pubblici abbiamo 3,7 posti letto ogni 1.000 abitanti.
Il SSN costa 115 miliardi di euro l’anno, 1.900 euro procapite, il 7% del Pil, di cui 34 miliardi provengono dall’Irpef e dall’Irap e 4 miliardi dai ticket e infine dall’IVA e dalle Accise. Quale futuro per il SSN? Strutture private ”covo dell’evasione fiscale”
Ogni anno chiudono una dozzina di ospedali; ogni regione italiana ha un 48% di strutture pubbliche contro il 52% di quelle private ”così le liste di attesa nei centri di eccellenza pubblici si allungano non garantendo quella prevenzione, attenzione e rapidità tanto decantata da tutte le organizzazioni sanitarie, inclusa l’OMS. Un settore, quello sanitario, maggiormente carico di diseguaglianze, di conflitti di interesse tra enti territoriali, di illeciti penali e di corruzione negli appalti per l’approvvigionamento di servizi o beni necessari al funzionamento delle strutture stesse.
Cosa fare?
”Occorre fare sinergia – spiega il presidente della Federcontribuenti, Marco Paccagnella -, tra strutture pubbliche e strutture private; occorre cioè trovare il giusto equilibrio a garantire l’accesso alle medesime cure anche per quei cittadini caduti dentro la soglia di povertà. Vale a dire esenzione totale per chi non ha reddito e una graduale tassazione in base alla capacità contributiva di ognuno”.
Paghiamo in Iva, accise, Irap, Irpef e in più il ticket – la sanità è già privata!
La Federcontribuenti è riuscita dove il pubblico ha fallito.
”Tutto è iniziato come un esperimento; volevamo capire il reale costo, ad esempio, di un esame di laboratorio piuttosto di un esame specialistico e ora abbiamo garantito l’accesso ad un piano sanitario di eccellenza a migliaia di cittadini che fino a ieri erano pazienti di strutture private”.
Esami di laboratorio.
L’impegnativa del medico di base può contenere al massimo 8 esami e il costo di ogni ricetta è di 10€. Nel caso in cui gli esami siano molti, il prezzo può rapidamente lievitare e superare anche i costi di una struttura pubblica. Nel privato? Un esame del sangue più specifico può costare anche 80 euro mentre una visita specialistica varia dalle 100 alle 200 euro, solitamente senza rilascio di fattura.
Per questo Federcontribuenti in partnership con Fondo Salute ha sottoscritto un piano sanitario per facilitare e garantire l’accesso alle cure per tutti i cittadini senza distinzione.
”Abbiamo ideato due progetti, già accessibili e fruibili. Carta Salute e Tutela Federcontribuenti 144. Così in base alle proprie esigenze i cittadini saranno liberi di scegliersi il piano sanitario in linea con i propri bisogni. Entrambi i progetti prevedono prestazioni specialistiche e rimborsi anche per lunghe degenze”.
Come è possibile che una associazione possa riuscire nel garantire le migliori prestazioni sanitarie a costi così competitivi?
”Abbiamo attinto al miglior settore mutualistico a livello europeo ad oggi esistente. Nel settore mutualistico vengono meno tutti quei criteri e nomenclature che invece troviamo nel SSN come negli enti privati e che fanno lievitare i costi perchè ormai chiamano clienti quelli che sono dei pazienti”.