SSN – La spesa sanitaria supera i 150 miliardi di euro di cui 110 a carico dello Stato e il restante a carico del privato. Oltre a concorrere al costo pubblico le famiglie italiane hanno speso 38 miliardi di euro nelle strutture private. Federcontribuenti: ”gli Affari Sociali hanno il nostro progetto volto ad una sanità pubblica a misura di tutti i cittadini e contro gli sprechi e i baroni sul quale monopolio poggiano la loro ricchezza a fronte della devastazione pubblica”.
La riabilitazione, i farmaci e gli apparecchi terapeutici incidono per oltre 82 miliardi, ”prestazioni quasi mai rientranti nel SSN e quindi a carico dei malati e loro familiari. Vogliamo sempre ignorare che è negli appalti e nei contratti come nei troppi dirigenti che si nasconde la devastazione pubblica. Chiudiamo reparti da poco inaugurati, lasciamo intere aree sprovviste di nosocomi, costringiamo i pazienti in viaggi della speranza ma non smettiamo mai di taglieggiare i pazienti con le tasse”. Continua il presidente della Federcontribuenti Marco Paccagnella, ”Gli ospedali sono i principali erogatori di assistenza nel sistema sanitario italiano e incidono per il 45,5% sul totale della spesa sanitaria corrente ma sono soldi spesi male”.
L’Italia è riuscita a trasformare un primato, il SSN, nell’ultima ruota del carro.
”In tutta Europa sono stati attivati modelli di sostegno al SSN senza gravare ulteriormente sui cittadini; hanno solo razionato meglio costi e finanziamenti che noi diamo come caramelle nelle mani sbagliate. Si tratta di forme sanitarie complementari e che includono anche la riabilitazione, i costi per l’ortodonzia l’accesso alle visite specialistiche senza liste di attesa e tutto quanto serva a garantire le migliori cure a tutti i cittadini”.
La sostenibilità sociale e finanziaria del SSN deve passare anche per un fondo integrativo per essere più conveniente allo Stato come al cittadino.
Il fenomeno non risparmia i più fragili come i malati cronici: denunciano l’assenza del SSN il 64,7% dei non autosufficienti e il 72,6% delle famiglie con minori.
”Prima di vantarsi bisogna esaminarsi la coscienza: quanti genitori devono combattere per ottenere il massimo se hanno un figlio con problemi gravi di disabilità? La stessa logopedia diventa a pagamento a causa delle liste di attesa. Una situazione assurda e perversa se pensiamo a quante tasse versiamo”.
Tutte le visite si possono fare nelle strutture pubbliche, ma se si ha fretta di una diagnosi?
”Il paziente può rivolgersi ad una struttura privata o chiedere la prestazione in intramoenia, vale a dire ” quelle prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro dai medici di un ospedale. I medici utilizzano le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell’ospedale stesso a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa. Il medico è tenuto al rilascio di regolare fattura e la spesa, come tutte le spese sanitarie, è detraibile dalle imposte”.
Qualche esempio di costi.
Una visita cardiologica costa in media 113 euro con 7 giorni di attesa in intramoenia, 108 euro e 5 giorni di attesa nel privato. Una risonanza magnetica del ginocchio senza contrasto costa in intramoenia 152 euro con 11 giorni di attesa, 142 euro con 5 giorni di attesa nel privato. Una prima visita oculistica costa 105 euro con 12 giorni di attesa in intramoenia, 102 euro con 6 giorni di attesa nel privato. ”Insomma verrebbe da rendere il SSN una struttura privata o finalmente smettere di ficcare la testa nella sabbia e verificare al microscopio come vengono gestiti e spesi i soldi pubblici nel SSN”.
Il progetto presentato al Governo e ideato dalla Federcontribuenti si chiama Fondo Salute, ”abbiamo pensato a tutto e a tutti e arriviamo a coprire prestazioni mai contemplate in nessun’altra polizza assicurativa. Siamo profondamente convinti di poter sistemare il nostro amato SSN abbattendo le perdite miliardarie e rendendo democratiche e aperte a tutti le cure come tutte le altre prestazioni sanitarie”.