Video inchiesta della Federcotribuenti: “12 mesi per una cataratta e 18 per una mammografia”. E così i contribuenti italiani si auto organizzano con una mutua “alla francese”. Nel Documento di economia e finanza ” nel 2018 il rapporto tra la spesa sanitaria e Pil, scenderà a quota 6,5%, soglia limite indicata dall’Oms. Sotto, non è più possibile garantire un’assistenza di qualità e neppure l’accesso alle cure”.
Un anno per una cataratta e 18 mesi, per una mammografia di controllo.
Volontari di Federcontribuenti hanno filmato cosa avviene all’interno di un ambulatorio di oculistica all’ospedale Sant’Antonio di Padova.
“Tutto bene – chiarisce Marco Paccagnella – per quanto riguarda la professionalità di medici e infermieri a cui va tutta la nostra solidarietà. Il problema è organizzativo: abbiamo documentato come a fronte di una cataratta che porta alla cecità da un occhio a un paziente di 83 anni, il tempo d’attesa per l’operazione è di 12 mesi“.
I medici hanno spiegato ai volontari che ”privatamente l’operazione è possibile nel giro di 7 giorni. Quanto costa? 4.000 euro. E l’operazione la fanno gli stessi chirurghi negli stessi ambulatori di quelli del servizio pubblico’‘.
Non va meglio dal lato della medicina diagnostica di prevenzione: dalle mammografie alle ecografie i tempi variano dai sei mesi ai 18.
”Le liste si sono allungate anche di anni perchè i macchinari quando si rompono non vengono ripristinati, perchè la spending review ha colpito strutture e personale riducendole all’osso. Perchè nessuno incolpa i dirigenti che sono lì anche per far quadrare i conti.
Raffaele Cantone, il capo dell’Anac, l’agenzia nazionale contro la corruzione: «La sanità è ai primi posti per il rischio corruzione e le liste d’attesa ne sono uno snodo importante, perché rappresentano uno degli strumenti attraverso cui si verifica lo sviamento dal pubblico. È legittimo che un cittadino scelga il sistema privato, ma quando quest’ultimo diventa di fatto obbligatorio, allora è certamente un fatto illecito».
Per ovviare a queste disfunzioni ormai strutturali della sanità, Federcontribuenti ha messo a disposizione a partire da quest’anno, una serie di servizi gratuiti e in convenzione per i propri associati: la carta salute e Tutela Federcontribuenti 144.
Carta salute è una tessera che è un veicolo per l’accesso ad una rete convenzionate di oltre 3.100 strutture sanitarie pubbliche e private in tutta Italia. Gratuita per tutti gli associati a Federcontribuenti. “Abbiamo pensato a questa formula come una sorta di “pronto soccorso privato e gratuito” per le nostre migliaia di associati stanchi di pagare centinaia di euro l’anno di ticket per servizi scadenti – spiega Paccagnella – a questa formula si affianca poi Tutela Federcontribuenti 144, una formula di copertura totale che Federcontribuenti importa dalle migliori esperienze transalpine di mutua privata.
“Abbiamo stretto un rilevante accordo con Harmonie Mutuelle Italia, mutua autorizzata all’esercizio dell’attività assicurativa, diretta emanazione del più grande gruppo mutualistico francese- spiega Paccagnella – e con meno di 50 centesimi al giorno riusciamo a garantire ai nostri associati un plafond di servizi in qualsiasi struttura medica in tempi rapidissimi. La Cataratta per esempio? Con la Carta Salute, nel giro di dieci giorni e non di un anno come fa il cosiddetto servizio pubblico”.
Federcontribuenti garantisce ai suoi associati attraverso il prodotto Tutela Federcontribuenti 144 : 7000 euro in diagnostica all’anno, 600 euro anno per spese dentarie, 10mila euro per l’assistenza a neonati con problemi alla nascita, 700 euro per la diagnostica in caso di gravidanza ed una copertura dalla non autosufficienza per il cosiddetto long time care di 300 euro mese per 3 anni in caso di inabilità totale.
Partner dell’operazione la società padovana B&B insurance broker.
“Duole dirlo ma purtroppo questa è la strada che ci ha costretti a imboccare un sistema sanitario regionale elefantiaco – spiega Paccagnella – l’unica maniera per tutelarci è renderci autonomi da chi ha sempre sbandierato l’autonomia senza combinare molto. Ed imparare dai francesi, che questo sistema lo portano avanti da anni. L’unica consolazione è che questa formula di mutua concorrente è totalmente detraibile dalle tasse. Almeno questo”.