Vi spieghiamo come e perché!
Ecco il caso tipo:
Tizio riceve una telefonata molto cortese e viene invitato presso un hotel della sua provincia per ritirare, almeno così gli viene detto, un buono omaggio relativo ad una fantastica vacanza di sette giorni da spendere con la famiglia.
La gentile telefonista indica, come condizione per il ritiro del “premio”, una sola condizione: Tizio si deve recare all’hotel assieme alla moglie.
Tizio e consorte, allettati dalla proposta, seguono le indicazioni ricevute e si presentano, la domenica successiva, alla struttura alberghiera indicata dove vengono ricevuti da un incaricato che li conduce in una sala dall’aria molto festosa.
Qui i malcapitati vengono fatti accomodare ad un tavolo ove viene presentato loro un rappresentante della “società” che distribuisce “vacanze gratis”.
A questo punto ai signori Tizio viene sottoposta una offerta irrinunciabile che consiste nell’acquisto di un “certificato di associazione” per la modica cifra di € 18.000,00, anziché € 24.000,00. L’incaricato evidenzia che l’offerta è valida solo in quel preciso istante, perché trattasi di “promozione irripetibile” attraverso la quale Tizio e famiglia possono trascorrere una splendida vacanza, a costo zero, in qualsiasi posto del mondo e in qualsiasi momento, previa prenotazione da effettuarsi pochissimi giorni prima della partenza.
L’astuto venditore conclude la propria sollecitazione all’acquisto attraverso la rituale frase: “è come avere una casa propria in tutto il mondo”.
Sovente accade che il nostro signor Tizio espone all’incaricato il proprio dubbio in merito alla validità della proposta, richiedendo un breve periodo di riflessione: “sapete, è una cifra importante, dovremmo pensarci un po’ e poi con tutte quelle che si sentono in giro”.
A questo punto il rappresentante, pur di non perdere il cliente, chiama un’entità superiore, il Direttore, il cui fine è quello di dissipare gli ultimi dubbi che possono essere sorti in capo a Tizio.
“Non vi fidate? Se non siete soddisfatti potete restituirci il tutto, dopo un anno e vi restituiremo il denaro finora da voi versato e senza alcuna penalità”; “non avete il denaro per pagare? Nessun problema, ci potete pagare in dieci anni e senza interessi”.
I signori Tizio, un po’ confusi dal frastuono della sala ove si trovano con musica ad alto volume, gente che va e viene, pongono la firma sul modulo precompilato, ricevendo immediatamente i complimenti dai rappresentanti.
Il giorno successivo i signori Tizio ricevono la visita di un “funzionario”, il terzo della compagnia dei sogni, il quale procede all’incasso della somma oggetto del contratto firmato dai clienti.
Verificata l’impossibilità per questi ultimi di poter versare immediatamente l’importo pattuito, il funzionario propone ai signori Tizio un pagamento rateale della vacanza previsto per un periodo di cinque anni e con un tasso di interessi esorbitante o, in alternativa, la firma di molti assegni postdatati.
Di fronte a queste alternative, i clienti ritengono di poter recedere senza sostenere spese particolari, ma viene loro fatto notare che il recesso è subordinato, come previsto nel contratto, al pagamento di una penale pari al 30-40% del valore dell’accordo (€ 18.000,00).
Il magnifico funzionario trova immediatamente una soluzione alternativa:“iniziate il pagamento, rateale o con gli assegni, e tra un anno, se non siete soddisfatti, vi potete avvalere della clausola per il rimborso; così vi siete fatti la prima vacanza di prova gratis e poi vi restituiamo tutti i versamenti effettuati fino a quel momento e non vi costerà nessuna penale, come recita il contratto”.
Per i signori Tizio sembra la soluzione ideale e la sottoscrivono nella convinzione di poter agevolmente recedere dal contratto dopo solo un anno.
Dopo un anno, in realtà, i signori Tizio cominciano a scrivere a FEDERCONTRIBUENTI, segnalando i problemi sorti in seguito all’acquisto del pacchetto vacanza:
– impossibilità di poter ottenere il rimborso promesso;
– assenza diritto di recesso, in quanto esercitato al di fuori del termine previsto;
– spese fisse annuali anche in ipotesi di non utilizzo del diritto acquisito;
– prenotazione anticipata di circa un anno per poter accedere alla struttura vacanza desiderata;
– costo della vacanza eccessivamente elevato (più del doppio di un’agenzia viaggi qualsiasi);
– irreperibilità della società che ha venduto loro la vacanza premio;
– possesso di una multiproprietà priva di valore e difficilmente rivendibile;
Questo è uno dei casi tipici che questa associazione affronta giornalmente.
Se la vostra vicenda è simile a quella appena riportata, potete contattarci per verificare la possibilità di trovare la soluzione ideale per il vostro problema.