Un assegno firmato INPS di 10 euro, questa la somma finita nelle tasche di ex lavoratori della C.R.F. Coop, di La Spezia, in mobilità dall’agosto 2012 dopo due anni di Cassa Integrazione.
Si dicono umiliati, forse, devono sentirsi truffati! La loro storia sta facendo il giro della rete e abbiamo deciso di diffondere il più possibile questa denuncia: ” la nostra storia inizia nell’agosto del 2010, quando siamo stati messi in cassa integrazione in deroga. Prima la nostra azienda era in salute, si occupava della notifica delle cartelle esattoriali per conto di Equitalia in buona parte del nord Italia; dopodiché è successo che tale attività è stata messa a gara, passando a Poste Italiane.
Pensavamo di poter essere trasferiti alle dipendenze dell’appaltatore subentrante, in applicazione delle regole giuslavoristiche vigenti, anche i virtù del fatto che noi avevamo già, a differenza dei postini, la qualifica di messi notificatori. Siamo stati veramente troppo ottimisti ed ingenui, infatti tale obbligo non vale per Poste Italiane.
Da lì il nostro destino è stato inesorabile, due anni di cassa integrazione straordinaria, guadagnando in media 700 euro al mese, con la speranza ancora viva che la nostra ditta potesse vincere qualche gara , recuperare qualche sub-appalto, qualche Ati, invece nulla, e ad agosto 2012, ineluttabile, è arrivato il licenziamento collettivo per 17 lavoratori.
Dopo due anni di colloqui obbligatori al “Centro per l’impiego”, corsi di formazione obbligatori ( utili solo per gli enti di formazione che organizzano tali corsi, ma inutili al fine di trovare un nuovo impiego) oggi l’ultima delle umiliazioni che abbiamo subito: ci hanno erogato un’indennità di 10(dieci) euro, a causa di un conguaglio Irpef che ha lasciato nelle nostre tasche una somma meno che simbolica, anzi una vera e propria presa per i fondelli.
La ragione di tale abnorme conguaglio non ci è chiara, visto che gli assegni per gli ammortizzatori sociali sono già oggetto di ritenuta IRPFE ogni mese. E nonostante vari contatti con le sedi INPS, non ci sono arrivate risposte precise e chiarificatrici.
Siamo caduti nella disperazione, come ci arriviamo al mese prossimo con 10 euro? Sempre che non ci sia un ulteriore conguaglio anche nel mese di febbraio. Gli uffici INPS non sono in grado di stabilirlo. E nell’indignazione, possibile che sia vero? Dopo una cosa del genere ci interroghiamo seriamente sul senso della parola dignità, possibile che valiamo così poco?
E come è possibile che dei 346.800 euro di spesa presunta che la Regione Liguria ha stanziato per l’erogazione dell’indennità di mobilità in deroga, per il totale dei 17 lavoratori coinvolti, nelle tasche dei lavoratori finiscano solo 870 euro lordi al mese?
Nonostante tutto questo noi ci consideriamo anche fortunati perché abbiamo avuto la possibilità di accedere almeno agli ammortizzatori sociali, come dice una collega :”pochi ma benedetti”; i prossimi lavoratori che perderanno il posto probabilmente non avranno neanche questo.
L’unico dato positivo in tutta questa vicenda, tragica e surreale, è che noi abbiamo voglia di fare qualcosa, di denunciare questa situazione disumana che probabilmente è comune a tanti, di auto organizzarci per provare a reagire”.
La Federcontribuenti si rende disponibile per avviare le dovute procedure legali.