Quanti dei 25 mila lavoratori Auchan verranno ricollocati dalla Conad? Federcontribuenti: ”per ora nessun lavoratore ha ottenuto garanzie, nessuno! L’acquisizione da parte di Conad di tutti i punti vendita Auchan sparsi sul territorio italiano, iniziata lo scorso maggio, manca di un documento fondamentale, la sorte dei 25 mila lavoratori. Una doppia operazione commerciale quello della Conad dove da un lato elimina la concorrenza diventando leader nella distribuzione alimentare e dall’altro si appresta ad una riconversione dei punti vendita ma senza tutelare i posti di lavoro con lauti guadagni. Peccato che la Conad ha giocato una partita facile vista l’assenza totale della controparte, MISE e sindacati”. L’ultima parola resta all’Antitrust che dovrà valutare l’impatto di una tale acquisizione sui consumatori. Previsti 17 miliardi di euro di ricavi per la Conad e siamo ad un passo dal dramma.
Qualcuno penserà, gli affari sono affari. Peccato che dietro una tale affermazione si nasconda la pochezza umana perché tale pensiero prevede e accetta che chiunque possa mettere in ginocchio migliaia di famiglie come e quando vuole e inoltre, tale pensiero contrasta con la linea politica di questo governo che si vanta di voler ripristinare uno Stato fondato sui lavoratori e su una platea di contribuenti sempre pronti a pagare. Per ora pagheremo noi, chiamati a sussidiare chi resterà, ancora una volta, senza lavoro.
25 mila famiglie a rischio licenziamento rappresentano un dramma nazionale e ”solo questa notizia avrebbe dovuto mobilitare in ferma permanente il MISE e i sindacati con presidi fissi in ogni punto vendita Auchan e Conad ad oltranza. 25 mila lavoratori licenziati significano, oltre al grave dramma umano, un costo per la collettività pensando ai sussidi e alle misure straordinarie. Senza contare l’altro aspetto importantissimo. Rendere un’azienda unica leader nel mercato alimentare significa dargli una posizione di assoluta leadership nella gestione dei cartelli – il costo dei prodotti imposto ai fornitori soprattutto italiani. Per la terza volta la Conad siederà al tavolo con il MISE e i sindacati senza essere stata obbligata a presentare uno specifico piano industriale che includa anche un piano concreto per i lavoratori, ”tanto penserà il Governo e quindi i contribuenti italiani, a sostenere economicamente attraverso la cassa integrazione o i prepensionamenti o il reddito di cittadinanza i licenziati e ci chiediamo, ”è giusto dare tanto potere ad una azienda? E se mancano le leggi che si facciano!”.
Siamo in dirittura di arriva e non una foglia si è mossa.
A giorni l‘Antitrust darà o meno il via libera alla Conad ma poco conta: ”l’acquisizione è già stata fatta e se l’Autorità darà parere negativo la Conad non dovrà fare altro che convertire supermercati in parcheggi se vuole. Quel che sappiamo è che dal prossimo febbraio rischiamo di avere 25 mila famiglie in strada”.
Perché le grandi sigle sindacali non hanno deciso all’unisono di bloccare tutti insieme una tale mostruosità? Perchè si è lasciato il tutto a spauriti presidi nelle piccole città invece di coinvolgere contemporaneamente tutto il territorio nazionale coinvolto dall’acquisizione? Perché i sindacati sembrano non avere più quella forza collettiva che tanto spaventava Gianni Agnelli? Perché non si sente ancora parlare di mobilitazione nazionale? E infine, se il MISE non ha potere alcuno contro le aziende che riceve, perché non si inseriscono o modificano leggi inutili? Perché i lavoratori non si pongono e non esigono queste risposte dai propri rappresentanti?
Perchè la popolazione italiana sembra ormai assuefatta alle ingiustizie e agli abusi?
Sono cose, non persone. Chissenefrega se ci sarà chi non potrà più pagarsi il mutuo o fare la spesa.
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