Doppia sentenza contro Equitalia. Annullati dai giudici una iscrizione ipotecaria e il pignoramento di un immobile già provvisto di avviso di vendita. Federcontribuenti: ”Da Vicenza a Roma due sentenze che ancora una volta inchiodano Equitalia e che condannano il suo modus operandi”.
A Vicenza, il tribunale ordinario – sezione esecuzione immobiliari – ordina la cancellazione della trascrizione del pignoramento perchè, ”nel caso di specie il preteso credito risulta essere prescritto”. Il 4 ottobre 2016 veniva notificata all’associato un avviso di vendita immobili per cartelle pari a 2.266.153,00 euro e fissazione della prima asta il 17.01.2017. Scatta l’immediato ricorso con alla base un principio determinante: ”la Corte di Cassazione a Sezioni Unite in materia di prescrizione da applicare ai crediti erariali, con sentenza n. 233397/16 ha ribadito che, in caso di notifica della cartella esattoriale opera la prescrizione quinquennale. Non bisogna dimenticare che la cartella di pagamento, pur avendo le caratteristiche di un atto esecutivo, è e rimane un atto amministrativo, espressione del potere di autotutela ed auto accertamento della Pubblica Amministrazione, e come tale inidonea ad acquisire efficacia di giudicato”. Il giudice del Tribunale ordinario di Vicenza ha ordinato la cancellazione della procedura del pignoramento il 16 giugno 2017.
Al contribuente di Roma è capitato di vedersi iscrivere ipoteca sulla casa senza ricevere la dovuta e obbligatoria comunicazione preventiva che lo mettesse in condizione di tutelarsi secondo legge o addirittura di saldare il debito.
Il 20 giugno 2017 la Commissione Tributaria del Lazio accoglie l’appello del contribuente e cancella l’iscrizione ipotecaria e anche la Corte di Cassazione accoglie il ricorso del contribuente e condanna Equitalia Sud con sentenza depositata il 14 giugno scorso ( ric 2015 n 23970 ).
Federcontribuenti, ”venendo meno la cancellazione automatica dei debiti decaduti, prescritti o annullati anche con sentenze passate in giudicato la somma a debito non fa che lievitare con il perpetuo scatto dei tassi di interessi fino a rischiare di vedersi vendere all’asta i propri beni. Nel caso di Vicenza parliamo di debiti prescritti per un ammontare da capogiro come da capogiro erano gli interessi”. Se non si fosse intervenuti questi due contribuenti, come tanti altri, si sarebbero visti portar via parte dei propri beni e se pensiamo che a portarglieli via, illecitamente, sarebbe stato lo Stato – permetteteci il gioco di parole – perchè Equitalia, ieri come domani agisce dietro consensi, norme e autorizzazioni rilasciate dal Mef appare chiaro che il clima di austerità e di repressione a danno dei contribuenti è ancora in atto e lontana dall’essere risolta. Altrettanto chiaro che si fomenta l’astio e la ribellione tra Stato e cittadini incapace il primo di dialogare in termini di lealtà, equità ed onestà con i secondi sempre più con le spalle al muro!
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