Venerdì 15 marzo alle ore 10, prima udienza della causa lira-euro che si terrà presso il Tribunale di Roma, sezione II.
Per Federcontribuenti è stata “una violazione dei trattati internazionali, dei principi costituzionali e dell’ordinamento giuridico italiano e comunitario” la prescrizione con decorrenza immediata a favore dell’Erario delle banconote e delle monete in lira. Il termine ultimo entro il quale sbarazzarsi delle vecchie lire era stato fissato per il 28 febbraio del 2012. Ma con il decreto Salva Italia, il 6 dicembre del 2011 il governo decise, con due mesi di anticipo, che le lire non ancora convertite andavano riconosciute all’Erario e non più ai risparmiatori. Un esproprio in piena regola. Stando alla Banca d’Italia, le lire ancora in circolazione ammontavano a 1,3 miliardi di euro. Cittadini che, come la nostra Antonella, ormai simbolo di questa causa, si sono tenuti in casa fino all’ultimo una scorta di vecchie lire perchè: «Per me era complicato andare da Siracusa alla Banca d’Italia di Catania con tutti quei soldi. Inoltre pensavo che più tardi cambiavo quei soldi e più a lungo mi sarebbero durati. Ai miei occhi era un modo come un altro per forzarmi a non spenderli». Saranno gli avvocati della Federcontribuenti, Morini del foro di Milano e Forcellino del foro di Nocera a tentare di far riavere il mal tolto agli aventi diritto.
«Moltissimi piccoli risparmiatori italiani all’improvviso si sono visti privati del loro diritto di ottenere la conversione in euro dei loro risparmi in lire, laddove invece, in molti dei paesi costituenti la Comunità Europea, non esiste alcun termine per poter procedere alla detta conversione – afferma Federcontribuenti – Tutti d’accordo, quindi, nel ritenere, questa azione a danno dei contribuenti una violazione dei trattati internazionali, dei principi costituzionali e dell’ordinamento giuridico italiano e comunitario».
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4 Commenti
Donato Caramia
Buongiorno, ci sono novità riguarda la causa lira-euro? Oltre alla posizione di Antonella, ci sono tante persone, come me ad esempio (e in rete ce ne sono davvero tante), che a seguito di un decesso di un nonno anziano si ritrovano (tramite eredità o ritrovamento) con delle Lire in mano…quindi è assolutamente ingiusto che un nonno, o chiunque, abbia fatto tanti sacrifici per risparmiare queste somme e poi si debbano “regalare” allo Stato. Non solo devo pagare un sacco di soldi per le successioni…poi devo pure perdere i soldi che mio nonno avevo risparmiato.
Grazie per quello che state facendo e aggiornateci…se posso darvi una mano con testimonianze o in qualsiasi modo contattatemi.
Donato Caramia
Roberto Calo'
Buongiorno,
Come tante altre persone, mettendo a posto la casa di uno zio, abbiamo trovato ancora delle Lire in banconote e monete per oltre 2 milioni.
Ho letto su internet della vostra lodevole iniziativa per aiutare persone come noi a rientrare in possesso di soldi che in qualche modo i nostri famigliari hanno accantonato. Vorrei sapere se è possibile aderire alla vostra vertenza e come fare per aderire.
Resto in attesa di un vostro cortese riscontro.
Cordiali saluti
R. Calo’
presidenza
Buongiorno,
per ora non è possibile aderire alla causa promossa per rientrare nel diritto alla conversione, siamo infatti in attesa della sentenza che ci verrà letta il 16 settembre 2016, così come deciso dal giudice. Le consigliamo di attendere, come molti altri nella sua stessa situazione, la sentenza in modo di aderire alla seconda tornata.
Buona giornata
Vito Amodio
Salve anch’io sono nella stessa situazione. Potrei chiedervi la cortesia di essere inserito nella mailing list che riguarda questo argomento per essere aggiornato sugli sviluppi? La ringrazio.