In Italia più di 450 mila impianti fotovoltaici domestici o aziendali sono inefficienti, pari al 60% degli impianti venduti con il metodo del porta a porta. Federcontribuenti: ”siamo finalmente riusciti a trovare quel buco nero dove si nascondeva, per i consumatori, la possibilità di essere rimborsati o di vedersi annullare contratti che li hanno obbligati ad anni di finanziamenti senza avere impianti efficienti”. Ai possessori di un impianto fotovoltaico l’invito a fare attenzione, ”la maggioranza di loro stanno, senza essere stati informati, per perdere – lo scambio sul posto –
Lo – Scambio sul posto -, l’acquisto da parte del GSE dell’energia prodotta dall’impianto e immessa in rete, non sarà più possibile per gli impianti vecchi di qualche anno e per i quali ancora si pagano le rate. Anche la tariffa in Conto Energia non esiste più. Resta il bonus fiscale, la detrazione del 50% sul costo di impianti e sistemi di accumulo e del 65% sulle pompe di calore. Le bollette della Luce non si azzerano e non si tagliano del 70% come vi promettono. Restano tutti i costi a carico del consumatore e non previsti dal contratto.
Fino ad oggi è stato difficile per i consumatori opporsi alle pratiche commerciali scorrette legate allo sfruttamento dell’energia solare e la produzione di elettricità, i famosi impianti a – costo zero – che hanno prodotto poca energia, che non prevedevano l’ordinaria manutenzione e i costi di smaltimento, che riducevano la bolletta della luce di uno scarso 5% e che costringevano ad anni di finanziamento pagando fino a 4 volte il prezzo reale.
Contratti per impianti fotovoltaici, la truffa è ben congegnata.
Un contratto su tre si basa su una truffa dove non è inclusa l’installazione, l’allacciamento alla rete di distribuzione, la garanzia dell’impianto e la manutenzione; tutti costi a carico del consumatore che in più pagherà rate ad una finanziaria per un impianto quasi sempre di magazzino e quindi non aggiornato. Contratti che se portati davanti ad un giudice vengono annullati come si annulla anche il finanziamento con totale rimborso delle rate fino a quel punto pagate.
Bisogna anche ricordare che un impianto una volta installato necessità di continua manutenzione o nel giro di qualche mese smette di produrre energia e che i pannelli vanno puliti almeno una volta al mese o a seconda delle condizioni climatiche. Queste cose non vengono dette perchè aggiungono termini economici che potrebbero convincere a non firmare.
Pannelli che costano 10 volte tanto, venduti da società che nascono e muoiono dopo aver truffato quanta più gente è possibile.
Come si deve procedere per tutelarsi da un impianto inefficiente?
E’ opportuno valutare l’anno di fabbricazione dell’impianto che deve essere il più recente possibile. Oggi siamo riusciti, come Federcontribuenti a trovare la formula magica che riesce ad annullare quelle clausole vessatorie che hanno piegato i diritti dei consumatori. Nel caso in cui il contratto venga dichiarato nullo per vessatorietà, il denaro che il cliente ha pagato verrà restituito. Nel caso in cui il pagamento sia avvenuto tramite un finanziamento con credito al consumo di una banca, sarà la banca o la finanziaria che ha fatto l’erogazione a risponderne.
E chi volesse uscire da un contratto di comodato d’uso?
Chi ha sottoscritto un contratto di comodato d’uso deve fare attenzione, perché per quanto riguarda l’aspetto legale è una situazione borderline. Anche in questo caso le clausole contenute in questi contratti vanno valutate bene da un esperto prima di intraprendere qualsiasi azione legale: iniziare una battaglia in tribunale senza possibilità di vincere è un ulteriore spreco di denaro per il cittadino.
Esiste oggi la possibilità di rivalsa per tutti i possessori di un impianto fotovoltaico, ad uso domestico o aziendale, scontenti dell’acquisto e che se ne vogliono liberare ma non sanno come fare. Pagare 10 o 20 anni le rate di una finanziaria per un impianto che non produce è di per sé una agonia e una ingiustizia, da oggi è possibile porre fine a questo incubo.
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