La montagna ha partorito il topolino e le Partite Iva si stanno organizzando, ”a seguito dei danni economici determinati dalla pandemia e dal prevedibile aggravamento dello scenario nazionale, si invitano tutte le partite iva a differire il pagamento di tutti i versamenti a mezzo F24, avvalendosi della normativa fiscale vigente”. Federcontribuenti: ”un’azione che vuole rendere visibile e plateale il gesto di protesta di milioni di tax payers di questo Paese”. Cosa prevede in concreto il decreto Rilancio? Intanto a maggio sono scadute le rate INPS e INAIL come le pagheranno? Debiti rimandati al 16 settembre, sarà una ecatombe per le circa 5 milioni di partite IVA
Le piccole imprese, parliamo di commercianti e artigiani, hanno ricevuto questo mese le rate INPS e INAIL per circa 1.300 euro che possono spostare a settembre, quando scadranno altre rate Inps e INAIL e si troveranno a dover pagare circa 2.600 euro. Il decreto Rilancio sposta infatti al 16 settembre tutti i pagamenti dovuti per le ritenute, per l’IVA, per i contributi previdenziali e a favore dell’Inail, gli atti di accertamento, le cartelle esattoriali, gli avvisi bonari e le rate di rottamazione-ter e del saldo a stralcio, per le imprese con i requisiti dell’art.18 del DL liquidità. Tutti loro avranno diritto ad un contributo – una tantum – in base alla perdita di fatturato che hanno registrato nel solo mese di aprile. Come si calcola la perdita di fatturato? Si prende come esempio il ricavo complessivo del 2019 e lo si divide per 12. Sarà riconosciuto il 20% per ricavi o compensi non superiori ai 400 mila euro; 15% su ricavi e un 1 milione di euro; il 10% per ricavi fra 1 e 5 milioni di euro. Credito di imposta dell’ 80% per un massimo di 80 mila euro per le spese di investimento necessarie per la riapertura in sicurezza delle attività economiche che, commercianti e artigiani hanno dovuto anticipare, mentre Cig e aiuti vari viaggiano con 50 giorni di ritardo!Peccato che commercianti e artigiani son stati chiusi marzo, aprile e molti fino a metà maggio! Senza contare che le botteghe hanno riaperto ma la ripresa economica resta un rebus fino a settembre. Confusione nel decreto Rilancio. Abbiamo una tantum per le attività commerciali costrette alla chiusura, mentre chi non ha più un reddito ha il RDC e allora a chi andrà il Reddito di emergenza? Varrà per soli 2 mesi fra le 400 e le 800 euro, requisiti: residenza italiana; reddito familiare inferiore al Rem spettante; Patrimonio mobiliare sotto i 10 mila euro (fino ad un massimo di 20 mila euro, in base alla composizione del nucleo familiare e alla presenza o meno di persone con disabilità); Isee sotto i 15mila euro. Aiuti anti licenziamento: la sovvenzione non potrà superare l’ 80% della retribuzione mensile lorda (compresi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro). Significa che chi prendeva 800 euro al mese ne prenderà 600 per 12 mesi! Bonus autonomi 1000 euro ad aprile e 600 a maggio: 1000 euro partite IVA e autonomi, per i liberi professionisti iscritti alla gestione separata; 1000 euro per i Co co co iscritti alla gestione separata che hanno cessato il rapporto di lavoro alla data di entrata in vigore del decreto; 600 euro per i lavoratori in somministrazione impiegati presso le imprese utilizzatrici del settore del turismo e degli stabilimenti termali; 1000 euro per gli stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali; 600 euro per aprile e maggio ai lavoratori dipendenti e autonomi non coperti da altre tutele e che causa COVID 19 hanno cessato, ridotto o sospeso l’attività o il rapporto di lavoro e per i lavoratori iscritti al Fondo pensione dei lavoratori dello spettacolo Tax credit vacanza: credito d’imposta a favore delle famiglie con un ISEE non superiore a 40mila euro per il pagamento dei servizi offerti dalle imprese turistico-ricettive. Utilizzo permesso dal 1’ luglio al 31 dicembre 2020 in favore di un solo componente per nucleo familiare nel limite massimo di 500euro (300 euro per i nuclei familiari di due persone e 150 euro per una sola persona) Credito fruibile nella misura dell’80% come sconto e del 20% come detrazione. E i famosi prestiti garantiti dallo Stato?
Conclusione. Il governo ha scaricato ogni responsabilità economica e sanitaria su governatori e lavoratori; loro devono trovare il modo di sopravvivere, di evitare l’aumento dei contagi, di trovare scappatoie alla morte lavorativa. Tutto questo temporeggiare, tutto questo diramare slogan fantastici su quanti siamo stati bravi e forti e su come sarà bella la ripresa è una perfetta presa in giro. La verità è che sarà una lunga e lenta agonia fatta di singoli cittadini lasciati cadere nel buio e nel silenzio. Piccoli lavoratori senza risparmi su cui contare perché figli di anni passati tra debiti fiscali e bancari conseguenza dell’ultima depressione economica. Solo che a questo giro da pignorare è rimasto poco e il governo lo sa benissimo, per questo ci regala vuota propaganda. Questa armata fatta di almeno 7 milioni di lavoratori garantiva la lenta ripresa del PIL, le costanti entrate per l’Erario, il sostentamento dello stesso Stato. Di sussidi se ne intendono poco, ma sostenere le imprese ancora meno.
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