Il prossimo 16 settembre alle ore 10 saranno i silenti e gli attivi della Enasarco a dare inizio alla pubblica protesta per il precario sistema previdenziale della Fondazione. Federcontribuenti: ”alle 13 la manifestazione si sposterà a piazza Montecitorio per continuare l’azione di protesta verso quelle istituzioni parlamentari, che pur a conoscenza della precaria situazione economica degli enti previdenziali non intervengono alle nostre sollecitazioni nonostante ne abbiano il dovere”. Sotto Montecitorio si uniranno altre categorie: ingegneri, avvocati, infermieri e farmacisti oltre al popolo delle P. IVA. La gestione previdenziale incide sulla pressione fiscale sia a livello generale dello Stato, sia nei confronti del singolo contribuente. Alla fine del 2018, le attività complessivamente detenute dalle casse previdenziali ammontavano a 87 miliardi di euro. Dal 2011 al 2018 tali attività sono cresciute complessivamente di 31,3 miliardi di euro, pari al 56,2 % tutto a carico dei lavoratori
Si scende in piazza perché il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, la Commissione Parlamentare di controllo sulle attività degli Enti Gestori di Forme Obbligatorie di Previdenza Commissione Parlamentare e la Corte dei Conti, ”che rappresentano in toto le autorità deputate alla vigilanza non vanno ad intervenire sui punti critici che generano ingiustizie e diseguaglianze”. Occorre costruire un sistema previdenziale inclusivo e solido, in grado di coniugare sostenibilità sociale e sostenibilità finanziaria, all’interno di un sistema economico che sappia guardare al futuro su basi più avanzate con speranza, coraggio e capacità di innovare. ”Se da un lato la raccolta per le casse previdenziali vede un aumento del 56,2% dall’altro assistiamo a contribuenti rimasti fuori dal diritto ad un assegno integrativo o con pensioni troppo inferiori rispetto a quanto hanno versato con i propri contributi, il punto è fare luce sulla gestione economica finanziaria delle casse previdenziali!”. Dopo quanto segnalato sulla ENASARCO molte altre categorie di lavoratori hanno chiesto aiuto alla Federcontibuenti: ”la precaria situazione economica dell’ente non garantisce il soddisfo di quanto versato, in integrazione pensionistica, secondo come previsto dagli art. 20-21-29 della Legge 613 del 1966. Gli ex agenti divenuti silenti, perché non si son visti riconoscere nessuna somma dall’Ente, hanno versato nelle casse di ENASARCO somme pari a circa 7 miliardi e 250 milioni di euro, sottraendole dai propri redditi familiari, con la prospettiva di una vecchiaia serena – scopo della previdenza integrativa -. Tali ingenti somme hanno contribuito al solo sostentamento dell’Ente ed in larga parte sono state destinate ai compensi dei componenti del CdA, ai dirigenti, agli impiegati e consulenti esterni atteso che nessun beneficio è derivato in favore dei soggetti contribuenti silenti”.
Si uniscono le categorie delle altre casse di previdenza.
Stefano Ticozzelli Dipartimento Federcontibuenti Enasarco: ” a Piazza Montecitorio alle ore 13 il Dipartimento Federcontribuenti si unirà al coordinamento delle altre Casse privatizzate per poi terminare con una conferenza stampa presso la sala del Senato Nassyria. A cosa serve mantenere in vita tutte queste casse di previdenza quando nessuna categoria ha certezza di un minimo pensionistico? Come vengono gestiti i soldi di noi lavoratori? Considerato che il 90% di tutte le pensioni erogate come dei bonus fiscali, le CIG e le forme assistenziali sono a carico dell’INPS! A Montecitorio troverete autonomi e il Popolo delle P.IVA, ma anche ingegneri, avvocati, farmacisti, infermieri tutti stanchi degli abusi da parte della cassa di riferimento”. L’appuntamento è per il 16 settembre a Roma a partire dalle ore 10 sotto la sede ENASARCO in via Antoniotto Usodimare 31.