Federcontribuenti: ”occorre mettere mano al codice del consumo oltre che prevedere condanne serie contro queste società e i loro venditori, che continuano con pratiche commerciali scorrette che inducono in errore il consumatore. Le multe non bastano più! Abolire la vendita di impianti fotovoltaici porta a porta”.
Una preghiera ci arriva da un gruppo di famiglie rovinatesi dallo stesso venditore che si spacciava per funzionario ENI e che invece rappresentava una azienda del padovavo.
La vicenda scritta di pugno dalla famiglia coinvolta.
”Nel settembre 2018 suona il campanello di casa e un signore, presentatosi per conto della NEW GREEN SERVICE e qualificatosi come funzionario ENI, ci illustra le caratteristiche e la convenienza di un impianto fotovoltaico e che lui, in quanto stipendiato statale ENI, nessun compenso avrebbe ricevuto da questa vendita. Ci spiegò che le spese a nostro carico sarebbero state irrisorie poichè ogni mese l’ENEL, ci avrebbe versato i soldi frutto dell’energia prodotta dai pannelli e scambiata sul posto e con questi ci avremmo potuto pagare, tanto era il profitto, le rate del finanziamento servito all’acquisto dell’impianto e inoltre ci ha garantito che le spese reali delle future bollette ENEL sarebbero state di soli 30 euro, cioè solo gli oneri di sistema e le tasse. Siamo stati ingenui quanto lui incredibilmente scorretto: siamo stati indotti a credere che fosse davvero un dipendente ENI, (sul tesserino figuravano siano il nome della ditta degli impianti sia ENI), ci siamo fidati e l’abbiamo fatto accomodare in casa. Subito sul tavolo ci ha presentato una proposta di adesione dicendoci che, firmandola, non equivaleva a firmare un contratto; insomma la proposta di adesione non avrebbe avuto nessuna valenza legale e quindi non stavamo acquistando nulla. Solo in un secondo momento si sarebbe parlato di contratto e solo dopo che un tecnico della NEW GREEN SERVICE avesse effettuato un sopralluogo nella nostra abitazione per studiare il posizionamento dei pannelli a verificare la fattibilità dal punto di vista ambientale, visto che la nostra abitazione ricade nel centro storico di Orosei. Dopo alcuni mesi da questo incontro, siamo stati stati contattati telefonicamente dallo stesso che ci comunicò che non era più necessario un sopralluogo in quanto, attraverso Google Maps, erano riusciti a fare il sopralluogo. Morale della favola e senza firmare alcun contratto, ci siamo trovati con una ditta di istallazione a casa e un impianto fotovoltaico sul terrazzo. Dopo qualche giorno da questa installazione riceviamo una lettera dalla banca Santender con l’indicazione della cifra finanziata senza alcun riferimento a piani di ammortamento e agli interessi da pagare. Abbiamo provato in tutti i modi ad ottenere riscontri dalla NEW GREEN SERVICE senza successo. Siamo nel 2020 e non abbiamo contezza dello scambio sul posto – non ho alcuna ricevuta sul contatore e sulla funzionalità dell’impianto fotovoltaico, le fatture ENEL sono sempre alte, come quando non avevamo l’impianto fotovoltaico; pago 241 euro al mese alla Santender – debito totale 30 mila euro – non abbiamo il contratto con la NEW GREEN SERVICE nonostante non abbiamo mai smesso di contattarli”.
La famiglia si era rivolta anche alla GDF e ai carabinieri senza vedersi accogliere la denuncia.
Federcontribuenti spiega: ”Si deve proibire per legge la vendita di questi impianti con il metodo del porta a porta; si deve prevedere inoltre la responsabilità personale penale e civile anche per i venditori che utilizzano metodi ideati con il solo intento di truffare i consumatori incantati con le chiacchiere sul risparmio energetico e sull’innovazione green. Bisogna agire subito considerando che, con la storia dell’ecobonus, queste società stanno già formando i propri venditori per poi sguinzagliarli sulle strade italiane. Consideriamo che queste società ledono profondamente un settore serio fatto di società leader in Italia nel settore del fotovoltaico, gravemente penalizzati da questi truffatori. Per questa famiglia porre fine a questo incubo costerà un’azione legale, con soldi che dovranno anticipare e certamente possono puntare fino a fermare il finanziamento e anche vedersi rimborsati di quanto fin qui pagato. Ricordiamo che questa società è già stata multata, ma non basta. Occorre dire finalmente basta a questa carneficina che costa svariate decine di migliaia di euro ai consumatori”. Non comprate impianti porta a porta!
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