Andare in vacanza sempre nella stessa casa, tutti gli anni, la stessa settimana, non va più di moda…
Gli italiani scelgono sempre meno la multiproprietà e chi l’ ha comprata qualche anno fa, ora vorrebbe rivenderla. Per fare le vacanze in crociera o in un residence, magari in luoghi esotici, ma senza pagare il condominio ed a costi totali inferiori. La multiproprietà, che si è diffusa in Italia dalla fine degli anni Ottanta, ha dato la possibilità a molte famiglie di comprare una casa in cui passare le vacanze al mare o in montagna a un prezzo accessibile, ma per un periodo fisso prestabilito, di solito una o due settimane all’ anno. Una buona opportunità per chi non poteva permettersi l’ acquisto della seconda casa, mentre all’ estero le mete preferite sono la Spagna e le Canarie, Santo Domingo, Egitto e Kenya. Tra le regioni italiane, la multiproprietà ha sfondato soprattutto in Lombardia, dove più di 30 mila persone hanno stipulato un contratto.
Segue il Lazio, dove i “multiproprietari” sono quasi 20 mila, poi il Piemonte, il Veneto e l’ Emilia Romagna. Ma il numero dei contratti firmati, cresciuto per i primi vent’ anni dal 1980, è calato drasticamente col nuovo millennio, fino ad attestarsi allo zero virgola. Secondo la Federcontribuenti, che da anni sta monitorando questo tipo di vacanza in “luoghi attraenti a prezzi ragionevoli” non è più vincente: «Chi acquista una casa preferisce essere l’ unico proprietario, la formula ibrida della multiproprietà non piace anche perché i costi di questa vacanza sono lievitati ben oltre allo stesso servizio offerto da una qualsiasi agenzia viaggi». Ormai sono stati superati molti dei problemi legali degli anni ‘ 90, le truffe o altre pratiche commerciali scorrette e alcune direttive comunitarie hanno introdotto nuovi diritti a tutela dei consumatori. Però «il sistema della multiproprietà continua a godere di una pessima immagine», proprio perché negli anni passati, in alcuni casi, il mercato è stato poco trasparente. Questa cattiva eredità può aver influito nella scelta delle vacanze per alcune famiglie, ma non ci sono solo i problemi legali. La multiproprietà non va di moda perché non corrisponde più alle esigenze emergenti del turismo. Le abitudini degli italiani sono cambiate e anche le vacanze ne risentono: «cerchiamo di decidere sempre più in tempo reale e se è possibile, di avere un’ ampia gamma di opzioni». è lo stesso motivo per cui calano le prenotazioni a lungo termine: almeno per le vacanze, chi può scegliere, non vuole avere vincoli, la conclusione è che la multiproprietà non ha più mercato e risulta invendibile ai più. Ora l’emergenza sono le continue truffe ai danni dei multiproprietari, con il miraggio di potersi liberare dagli oneri che derivano da questo fardello, vittime nell’obbiettivo di organizzazioni che promettono la risoluzione del contratto esistente, sempre con l’obbligo di acquisto di altri prodotti vacanzieri, oppure come ultima proposta, di occuparsi dell’alienazione dell’obbligazione, senza dare a sapere quale entità si dovrà occupare di tale azione e senza rilasciare alcuna certificazione comprovante del buon fine dell’azione, comunque sempre con un consistente esborso di denaro anticipato.
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