”Al fine di rendere più rapido il recupero, abbiamo chiesto una maggiore aggressività, ricorrendo, a decreti ingiuntivi e pignoramenti nei confronti dei morosi”. Federcontribuenti: ”la titolare svanisce lasciando un mare di debiti e i multiproprietari non solo non riescono a liberarsi delle quote ma subiscono anche l’aggressione dell’eventuale recupero del credito”. Paccagnella: ”pazzesca l’azione contro i multiproprietari di questo villaggio”.
La situazione finanziaria della multiproprietà é parsa subito gravissima e la spiega Marco Paccagnella di Federcontribuenti: ”dopo la scomparsa della titolare nell’estate 2014 che ha lasciato dietro di sé soprattutto debiti nel 2015 il tribunale di Bolzano aveva dichiarato fallita la società proprietaria di parte dello storico immobile del Grand Hotel Carezza. Ciò nonostante si chiedeva ai multiproprietari di sacrificarsi per cercare di salvare l’insalvabile ed è una situazione comune in molte società che detengono multiproprietari”.
Non passa giorno che alla Federcontribuenti non pervengano richieste da parte di persone che non sanno come liberarsi delle quote di multiproprietà o di club turistici: ”150 mila famiglie coinvolte, con un danno che supera il miliardo di euro”.
Sono le dimensioni dell’enorme colpo di coda che sta subendo il mondo dei multiproprietari.
”Un pubblico molto vasto e variegato – spiega Marco Paccagnella – si va dai professionisti facoltosi che hanno sottoscritto la proprietà di un residence per due settimane all’anno dopo esserci stati in vacanza a famiglie monoreddito abbagliate dal party in albergo che mai poi sono riuscite a trasformare il sogno della vacanza in realtà. Anzi troppo spesso quest’ultima categoria di persone si è indebitata inseguendo un sogno che anzichè portarli in luoghi paradisiaci li ha sprofondati in un vortice di debiti e ingiunzioni di pagamento”. Oggi il concetto di multiproprietà si è evoluta fino a parlare di raffinati time share e tiempos compartidos spagnoli, ”truffe a lento e progressivo rilascio”.
“Molti dei multiproprietari, capito il danno, non hanno pagato le spese di gestione dell’appartamento nel residence visto solo in foto al momento della sottoscrizione del contratto. Il problema è che i ratei scaduti non si prescrivono nei dieci anni canonici, ma ti perseguitano anche dopo morto: sono crediti esigibili anche per eredità dal titolare del diritto stesso”. Una bomba innescata che a livello nazionale supera di gran lunga il milione di euro, secondo le stime di Federcontribuenti. Sono almeno 80mila le persone che, ora si trovano, dopo anni di solleciti da parte delle società di gestione mai risolti, sotto la spada di Damocle del recupero coatto, naturalmente con tutte le spese di procedura del caso. “Si tratta spesso di società di diritto spagnolo e britannico – spiega l’avvocato Marco Zanetti, esperto nel campo del diritto immobiliare – ma come spesso avviene, c’è chi si è messo ulteriormente nei guai: è il caso di chi ha ceduto il proprio diritto a società che gli promettevano una permuta con un’altra diavoleria simile, ma poi, di fatto non portava in estinzione quella “ritirata”, perciò il multiproprietario si trova con un forte debito pregresso del primo diritto d’uso acquistato, con spese di mora e insoluti per mancati pagamenti e in più si trova sul groppone le spese del nuovo acquisto in permuta onerosa, pochè naturalmente la permuta non è mai alla pari, ma comporta per chi la sottoscrive notevoli esborsi di migliaia di euro”.
C’è una via d’uscita da questo tunnel per i multiproprietari?
“Occorre valutare caso per caso – spiega Zanetti – ma grazie alla giurisprudenza a noi favorevole, chi ha acquistato questi pseudo diritti d’uso pagandoli tramite un finanziamento con credito al consumo, può recuperare le somme pagate fino ad ora o tutto se già liquidato, per nullità contrattuale, in questa situazione si trovano ancora oltre 80 mila consumatori incauti che negli anni si sono fatti abbagliare dal miraggio della vacanza per la vita”.
Un pubblico molto vasto e variegato, si va dai professionisti facoltosi che hanno sottoscritto l’acquisto di una multiproprietà, ai fini di fare un investimento immobiliare, a risparmiatori che convinti di investire sul mattone hanno utilizzato invano i propri risparmi, ritrovandosi ora solo con tante carte in mano e l’ obbligo di pagare costi di gestione annuali gonfiati e mai giustificati e del tutto fuori mercato, di tantissime famiglie che ormai poiché il prodotto è diventato obsoleto e antieconomico rinunciano all’ uso rassegnandosi a pagare gli enormi costi di gestione ordinaria e straordinaria (Conviene molto di più prenotare le proprie vacanze in internet con le offerte di oggi). La multiproprietà offre solo il diritto di alloggio, ma il viaggio, il vitto e tutti gli altri servizi vengono sempre pagati a parte, ma questo poco importa alle società di gestione indipendentemente che si usi o non usi la multiproprietà il consumatore è obbligato a pagare le altissime spese di gestione che diventano un debito certo e illimitato a vita-
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