Il superbonus di 110% è previsto solo in caso di efficientamento energetico mentre per i lavori di manutenzione ordinaria resta lo sconto del 50%. Federcontibuenti: ”molti consumatori ci hanno chiesto di verificare contratti a loro consegnati per istruire la pratica dei bonus fiscali su lavori edili e ne abbiamo salvati molti da contratti con clausole vessatorie”. A cosa bisogna stare attenti prima di firmare i contratti? Cosa rischia chi ha poco reddito? Come calcolare il credito di imposta? Il 44% dei contribuenti italiani non ha sufficiente credito di imposta per beneficiare del superbonus 110%
Anche un lavoretto, come cambiare infissi per un totale di 8 mila euro, da diritto ad una detrazione pari a 8.800 euro da utilizzare in 5 anni con una quota annuale pari a 1.760 euro, cosa significa?
”che se io consumatore non verso, per mancanza di reddito, in tasse una somma sufficiente a farmi maturare un credito di imposta pari a 1.760 euro, il lavoro lo devo pagare di tasca mia o tramite finanziamento, ed è questo che si cela dietro i contratti che stanno girando di casa in casa o che arrivano come offerte sul web. Questi contratti offrono l’istruttoria della pratica, l’iter burocratico per ottenere la certificazione e una clausola pericolosa – se firmi e decidi di non eseguire più i lavori è prevista una penale anche fino a 5 mila euro. Se accetti il contratto e poi si scopre che non hai sufficiente credito di imposta ti presentano il conto e la finanziaria in accordo e a questo punto il consumatore è obbligato a indebitarsi”.
Il costo medio per ottenere il superamento di due classi di efficientamento energetico, senza il quale non si ha diritto al super bonus del 110%, per un appartamento di circa 80mq del 1980, è pari in media a circa 25 mila euro e darebbe diritto ad uno sconto di circa 28 mila euro ma, prevede circa 6 mila euro l’anno di credito di imposta e sono molto pochi i contribuenti che se lo possono permettere.
Analizzando i contribuenti per fasce di reddito complessivo si osserva che il 44% dei contribuenti, che dichiara il 4% dell’Irpef totale, si colloca nella classe fino a 15.000 euro; in quella tra i 15.000 e i 50.000 euro si posiziona il 50% dei contribuenti, che dichiara il 56% dell’Irpef totale, mentre solo circa il 6% dei contribuenti dichiara più di 50.000 euro, versando il 40% dell’Irpef totale.
Si rammenta che i soggetti con un reddito complessivo maggiore di 300 mila euro sono lo 0,1% del totale dei contribuenti.
In conclusione i consumatori devono tenere conto che:
”chi esegue i lavori recupera la spesa in 5 anni portando in detrazione il 110%. Non si ha un rimborso immediato e si deve avere sufficiente credito di imposta. Escluso dal superbonus chi è nella no tax area o in qualche regime fiscale agevolato per cui paga poche tasse.
I lavori edili che non prevedono lo scatto di due classi energetiche danno diritto ad uno sconto fiscale pari al 50%.
Attenzione ai contratti.
”Non firmate se nel contratto non è chiaramente riportato il diritto al recesso, al massimo la penale deve riguardare slo i costi di studio e istruttoria. Una penale ingiustificata da diritto alla nullità del contratto stesso. Tenete sempre presente che i lavori edili prevedono preventivi al rialzo, questo perché la natura stessa dei lavori edili fa emergere imprevisti non sempre prevedibili in corso d’opera. Per qualunque dubbio potete farvi assistere dall’Associazione anche solo per verificare la bontà dei contratti, facendo molta attenzione nei condomini. Va reso noto che nel marasma generale e considerato lo spuntare di società nate sulla base di questa manovra economica tanto roboante ma di difficile applicazione, vista la pochezza dei redditi degli italiani, la Federcontribuenti ha per i consumatori vagliato alcune società e certificate quelle che, a nostro avviso, sono in linea con i principi contenuti nello statuto del Consumatore e nel codice civile”.