Il business delle Multiproprietà e lo spettro dell’evasione fiscale. Federcontribuenti: ”se facciamo i conti con le sole persone che si sono rivolte a noi per denunciare questi tipi di truffe, nell’arco di soli cinque anni, abbiamo calcolato la bellezza di quasi due milioni di euro finiti in Andorra”.
Truffati nei sogni, e nella vita reale. Accade ogni anno a cittadini in tutta Italia, invitati a congressi nei più conosciuti hotel della propria città, dove vengono circuiti da abili venditori che, in loco, riescono a fargli acquistare una multiproprietà. Solo dopo essere tornati a casa, ragionando a mente fredda, si accorgono di essere stati truffati. E quello che scopriranno da li a poco è la beffa.
Storie che si ripetono, denunciate da Federcontribuenti, a cui ogni anno si rivolgono decine e decine di consumatori, studi legali e società che operano nel settore del turismo e che chiedono all’associazione un sostegno. Non solo per risolvere la situazione, ma anche solamente per fare chiarezza in un intreccio di burocrazia, carte e firme troppo difficile da gestire. Un caso su tutti: un attestato di nuovo socio ad un club con sede legale in Andorra, uno dei più conosciuti paradisi fiscali, inviato agli ignari acquirenti che aspettavano gli fosse recapitato – invece – l’attestato di cessione di una multiproprietà a Palma de Mallorca, Residence Club Mediterraneam Cala Pi, in realtà mai venduta nè assegnata. I malcapitati multiproprietari vengono indotti a pagare spese di gestione stratosferiche: più di 500 euro a settimana, senza avere nulla che certifichi il reale diritto di usufrutto del bene. E non solo, anche le spese di gestione, richieste da una società fantasma (tale Onagrup) che trasferisce tutti i proventi in conti aperti nel paradiso fiscale. “Stiamo parlando di cifre da capogiro – dichiara Marco Paccagnella, presidente di Federcontribuenti – abbiamo scritto a questo famigerato Club Estela Dorada con sede in Principato di Andorra e anche al Residence Club Mediterraneam Cala Pi richiedendo i requisiti legali previsti non solo dalla Legge Spagnola, come ad esempio la destinazione ad uso turistico alberghiera, ma non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta: sono come fantasmi che compaiono solo per richiedere denaro. O meglio, più che fantasmi potremmo definirli dei veri e propri vampiri. Federcontribuenti ha il sospetto che dietro tutto questo possano nascondersi diversi personaggi italiani, volti ad un business truffaldino di milioni di euro, che evadono il fisco spagnolo incassando denaro in un paradiso fiscale.