In 45 anni l’Iva, la tassa dei poveri, è passata dal 12 al 22%. Federcontribuenti: ”a partire dal 1980 l’Iva non è stata mai al passo con il costo della vita. Proponiamo di riportarla al 15% come nel 1980 ma in linea con il costo della vita di oggi”. Ogni mese un consumatore versa in media 100 euro di IVA e una famiglia di 4 persone fino a 300 euro”.
”Abbiamo la bellezza di 700 bonus fiscali per una perdita totale calcolata in 260 miliardi di euro, uno spreco inimmaginabile di risorse che non vengono utilizzate per azzerare la povertà, ridare slancio alla nostra industria. Parliamo di soldi bruciati in un forno sconosciuto, – rivela Paccagnella di Federcontribuenti -, dobbiamo riscrivere da capo la carta fiscale italiana per un risparmio notevole in termini burocratici e ridando slancio ai consumi, all’occupazione e ai possibili investitori. È notizia di oggi come la GDF abbia individuato mille grandi evasori riportando nelle casse dello Stato 1,3 miliardi di euro che bastano e avanzano per abbassare l’Iva, altro che aumentarla”.
Benvenuti nell’oscura selva della fiscalità italiana.
Tra bonus, agevolazioni e detrazioni perdiamo ogni anno 260 miliardi di euro, possibile che nessuno sappia scendere in questi inferi e riportarci alla luce? Nei giorni scorsi avevano chiesto, dal ministero di Economia, una consulenza proprio a Marco Paccagnella, presidente della Federcontribuenti, ma come ha aperto questo fascicolo, la consulenza non si è concretizzata, perchè? ”I soldi perduti per accontentare pochi diventano accise e addizionali aggiunte ad un numero sempre maggiore di prodotti di largo consumo e cosi i piccoli consumatori vengono chiamati a tappare i buchi dello spreco e del regalo. Un pacchetto che distrugge i redditi”
Ad oggi abbiamo 117 leggi che permettono a milioni di italiani di non pagare l’Iva a fronte di altrettanti milioni di consumatori, contribuenti e piccoli artigiani piegati dalla tassa dei poveri.
”Avevamo chiesto, come Federcontribuenti, di mettere ordine eliminando per primi i favoritismi che i governi hanno concesso a piene mani alla base elettorale di tutti i partiti – altro che privilegi da pochi milioni di euro – ma anche stavolta non se ne farà niente”.
Aumenta il gettito Erariale riducendo, ancora, il valore dei redditi fermi al palo.
Le imposte dirette ammontano a 245.887 milioni di euro, con una crescita tendenziale di 593 milioni di euro; le imposte indirette ammontano a 209.830 milioni di euro, con una crescita tendenziale di 4.043 di milioni di euro (+2,0%). Alla dinamica favorevole ha contribuito principalmente il gettito dell’IVA (+5.259 milioni di euro, +4,2%).
Il gettito derivante dalla riscossione dei ruoli relativi alla sola componente delle entrate tributarie erariali si è attestato a 12.915 milioni (+3.383 milioni di euro, +35,5%) di cui: 7.230 milioni di euro (+1.453 milioni di euro, +25,2%) sono affluiti dai ruoli relativi alle imposte dirette e 5.685 milioni di euro (+1.930 milioni di euro, +51,4%) da quelli delle imposte indirette.
”La tendenza rimane invariata: addizionali, accise, Iva a distruggere i redditi e le imprese e poi la ruspa della riscossione a raccogliere ogni briciola rimasta”.