Attenti – arriva il fisco – di nuovo. 30 miliardi di euro in 3 anni e i primi 10 entro la fine del 2018 questo l’obiettivo stipulato tra Agenzia Riscossione e MEF. Federcontribuenti: ”siamo al terzo tentativo di rottamare cartelle che partono dal 2000 palesemente prescritte e hanno il coraggio di parlare di apertura verso i contribuenti”. I costi della farraginosa macchina della riscossione: 3 milioni di euro l’anno tutti di soldi pubblici”. Sono 21 milioni gli italiani che hanno debiti verso lo Stato e il 74% hanno debiti per meno di 5 mila euro”.
«La frode fiscale non potrà essere davvero considerata alla stregua degli altri reati finché le leggi tributarie rimarranno vessatorie e pesantissime e finché le sottili arti della frode rimarranno l’unica arma di difesa del contribuente contro le esorbitanze del fisco». Luigi Einaudi 1907.
L‘evasione fiscale ha un introito pari a 200 miliardi di euro, mentre i contribuenti hanno maturato un debito verso lo stato pari a 51,9 miliardi di euro, ”significa che stiamo facendo la guerra alla parte sbagliata della popolazione, – spiega il presidente della Federcontribuenti Marco Paccagnella -, vessiamo la parte che contribuisce alle spese dello Stato graziando sistematicamente gli evasori totali”. Ma il Fisco lo sa chi sono gli evasori?
”Nelle scrivanie impolverate di Roma ci sono decine di interrogazioni parlamentari dove si citano dati precisi sul numero degli evasori. Mentre i lavoratori dipendenti e i pensionati da soli valgono l’80% del gettito fiscale gli evasori totali aumentano invadendo sezioni come la sanità privata fino a lambire tutte le altre categorie che in modo o nell’altro nascondo al fisco ingenti patrimoni e redditi”.
Gli evasori fiscali sono la parte ricca e influente, quella che lubrifica l’apparato partitico, quella parte di mondo che nessun politico ambizioso vuole come nemico.
La riforma fiscale deve prevedere il paletto delle imposizioni fiscali per reddito; il rispetto, a monte, dei termini di prescrizione e cancellare i debiti decaduti: deve possedere di ufficio la norma del sovra indebitamento per liberare i vessati e permettergli di tornare a vivere; deve permettere ai contribuenti e agli imprenditori di detrarre realmente ogni acquisto dal 730 e non minacciarli con le ispezioni a raffica. Il contribuente deve essere insomma invogliato e premiato nel rilasciare fatture e nel denunciare i redditi”.
La riforma delle commissioni tributarie.
”La riforma è necessaria perché i giudici tributari devono essere giudici professionali, ben pagati, indipendenti dal Ministero dell’economia e delle finanze e competenti a decidere le delicate e difficili questioni tributarie che in caso di errori che possono portare al fallimento delle aziende o, peggio ancora, al suicidio dei contribuenti. Ormai è arrivato il momento indifferibile di smantellare totalmente le attuali commissioni tributarie e creare giudici tributari a tempo pieno non più dipendenti dal Ministero dell’economia e delle finanze, ma dalla Presidenza del Consiglio dei ministri”.
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