L’Europa chiede una manovra bis oppure un aumento IVA e il governo giallo verde lo sa di aver bisogno di liquidità. Federcontribuenti: ”si è speso più di quanto si aveva in cassa e ora per riportare i conti pubblici in linea tra entrate e uscite abbiamo due alternative: una correzione alla manovra che non faranno mai, oppure l’odioso aumento IVA di tutte e tre le aliquote. Passare dal 10% al 13% sui beni di primo consumo, quella ordinaria dal 22% al 25,2% nel 2020 fino al 26% nel 2021. Una manovra che consentirebbe all’attuale governo di contabilizzare entrate per 22,6 mld di euro ma attenzione, attualmente abbiamo 800 sconti fiscali che permettono a molti di pagare meno tasse per un valore pari a 313 miliardi di euro. Lo hanno dimenticato?
Non è accettabile scaricare sulle spalle dei lavoratori, pensionati, consumatori e contribuenti in generale il costo del ”decretone”, e Bruxelles deve vietarlo anche se questo significherebbe trovare altre casse dove prelevare il denaro mancante.
”Aumentare l’IVA, ora tra le più alte in EU, significa aumentare i costi del trasporto, dei generi di primo consumo, le utenze domestiche pregiudicando una ripresa industriale e un aumento obbligato dei salari minimi. Dovremmo abbassarla l’IVA a carico dei consumatori proprio per rilanciare l’economia e tagliare del 50% i bonus fiscali che permettono a molti di erodere il monte tasse per la folle cifra di 300 miliardi l’anno”.
Non solo sconti fiscali che finiscono per agevolare i ricchi, ma ”con poche mosse potrebbero attingere dai 200 miliardi annui bottino del lavoro nero; per non parlare dei 100 miliardi annui di evasione fiscale; i 300 miliardi frutto della criminalità organizzata; altri 250 miliardi di mancato introito dal patrimonio immobiliare pubblico e privato lasciato gestire dalle mafie e da gruppi clientelari che affittano a prezzi ridicoli unità milionarie. Attaccare l’ultima ruota del carro è la via più semplice e comoda, con una mano ti do e con l’altra ti tolgo. Noi vogliamo tornare ad essere un Paese trainante e invidiato e per poter tornare ad essere tra i primi dobbiamo mettere mano alla struttura economica e riscriverla non solo solo per accontentare gli elettori di oggi, ma per passare alla storia come coloro che hanno riscritto un Italia pronta ad affrontare il futuro”.
Non dimentichiamo che gli utenti truffati dalle banche sono in attesa di ristoro; che i cittadini delle terre massacrate dal terremoto attendono una ricostruzione; che le scuole continuano a crollare come gli alberi o i margini dei fiumi. Stiamo colando a picco e non abbiamo soldi. ”
Abbiamo tanto lavoro da dare ma non i soldi per pagarlo.
Conclude in una nota il presidente della Federcontribuenti, Marco Paccagnella: ”pensare che noi chiedevamo la diminuzione dell’IVA per agevolare i consumi dei bassi stipendi e per rendere meno “conveniente” evadere. Se, come è decisamente probabile, aumenteranno l’IVA taglieggeranno di 50 euro al mese proprio la fascia più povera, quella a cui andrà il rdc e di 70 euro al mese gli stipendi più bassi”.