Togliere l’Imu non è irrilevante come vogliono lasciar intendere alcuni tecnici che l’hanno introdotta: la sua abolizione, sulla prima e sola casa è una questione di giustizia, un modo per non violare o violentare le norme costituzionali. Molti hanno ereditato la casa dai genitori, molti pagano mutui trentennali: tutti i contribuenti che hanno, con fatica, acquistato una casa per viverci hanno grandi difficoltà nel pagare l’IMU che va invece lasciata per la seconda, terza e quarta casa! Inoltre, questa tassa di possesso, pesa sulla media imprenditoria come un macigno! ” Vogliamo far sapere a Letta e a tutti gli altri, – spiega Paccagnella -, che se non si varerà in fretta una legge che abolisce questa vergognosa tassa sulla prima casa, se non si varerà una legge sull’impossibilità di pignorare l’unica fonte di abitazione, spingeremo i nostri referenti politici verso la caduta del governo ”.
Nelle 5 grandi città (Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli) i versamenti medi vanno dai 917 euro di Roma ai 585 di Napoli. Stangata sulle imprese, da cui sono arrivati circa 6,3 miliardi di euro, con importo medio pari a 9.313 euro. ” La vecchia Ici era più giusta, meno aggressiva, accettabile, L’Imu invece è una vera e propria carognata. Non abbiamo ancora i dati definitivi su quanti non sono riusciti a pagare, per tempo, L’Imu lo scorso anno, stimiamo, circa il 43% della popolazione. Tutte queste persone hanno perso il lavoro, hanno una pensione sotto i mille euro, oppure, sono in cassa integrazione. Gli sgravi fiscali previsti vengono annullati, di fatto, dalle aliquote. Per quanto riguarda i bilanci dei comuni, spingiamo per un federalismo fiscale e spingiamo i sindaci a sviluppare le tante risorse di cui le nostre terre dispongono. Camminare in giro per l’Italia significa assistere a sprechi, abbandoni all’incuria di terre o proprietà che se ben gestite potrebbero fruttare molto denaro”.